REDAZIONE SIENA

Losi: "Nicchio, farò da ponte tra generazioni"

Si è insediato il nuovo priore dei Pispini. "Siamo una Contrada viva che dimostra di essere tale in ogni momento. Guai appiattirsi"

Losi: "Nicchio, farò da ponte tra generazioni"

di Laura Valdesi

SIENA

"Ho provato una grande emozione in occasione dell’assemblea di insediamento. Ma quando ho preso la parola mi sono sentito a casa, di fronte alle persone a cui voglio bene", confessa il neo priore del Nicchio Davide Losi. Avvocato, 40 anni, sposato con due figli, fino al 2025 guiderà i Pispini.

Un onorando giovane ma lo erano anche altri che l’hanno preceduta molti anni fa.

"Vittorio De Santi, che lo divenne nel 1923. Ricorre dunque il centenario. E anche Franco Filippini, a fine anni ’80".

Sarà un valore in più?

"Credo di essere moderatamente giovane, avendo appunto un’età di collegamento fra le varie generazioni e le diverse esperienze della Contrada. Un elemento che mi caratterizza e che voglio che contraddistingua il mio mandato".

Nessuna esitazione ad accettare vista la particolarità dell’esito elettorale con la maggioranza di poco superata.

"Nessun dubbio, ma occorre fare un passo indietro. A quello che ho detto nell’insediamento.

Vale a dire?

"Siamo una Contrada viva e che dimostra di essere tale in ogni momento. Che sa confrontarsi e che non deve perdere questo fervore, anzi va valorizzato. Guai se fosse appiattita. Ho dunque sottolineato l’importanza della libertà di espressione, dell’entusiasmo, richiamandomi alla storia del Nicchio. In un periodo dove si tendono ad anestetizzare le emozioni trovare un popolo che invece le vive lo considero una cosa positiva. Di conseguenza il momento attuale è di partecipazione e di attenzione".

Losi come supporterà Bruni?

"Rispettando le prerogative reciproche come da capitolato, essendo la sua spalla. Così lui sarà per me, l’ha del resto già dimostrato.Troverà nel priore un innamorato del Palio".

Ha partecipato all’udienza in tribunale per rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

"C’è stata grande attenzione alle vicende legate ai fronteggiamenti del 2015 e del 2018 da parte delle precedenti dirigenze, unitamente ad una difesa tecnica ma anche di cuore dell’avvocato Luigi De Mossi. Credo tuttavia che l’obiettivo comune debba essere quello di difendere non solo la tradizione ma anche il nostro modo di vivere che è moderno, raffinato e vivo. E che dovrebbe anzi essere esportato".