Lombardi, la voce delle stelle anche animate

Una foto una storia Attore e doppiatore, nato artisticamente al Piccolo Teatro di Siena. Dagli sceneggiati tv ad Alfred Hitchcock

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Non è semplice raccontare di Paolo Lombardi: intanto ci potremmo perdere in una lunga filmografia di attore, oppure dare vita ad una lunga lista di personaggi a cui ha prestato la voce come doppiatore. Allora forse raccontiamo altro: la sua grande coerenza di professionista dello spettacolo che non si è mai scontrata con la sua passione di senese e contradaiolo, appassionato storico, uomo che potremo definire senza tempo, di casa nel suo Leocorno, come lo vediamo ben rappresentato nella foto di Augusto Mattioli. Nato artisticamente nelle stanze del Piccolo Teatro di Via Montanini, spicca il volo per capacità interpretative e per una voce dalla timbrica originale, sempre ben coltivata. I senesi lo ritrovano nel piccolo schermo negli anni ’60 in sceneggiati come "Le avventure di Laura Storm" e nel "Il conte di Montecristo" e cominciano ad apprezzare il suo stile garbato ed ironico, che molto assomiglia al suo stile di vita di una persona restata coerentemente sempre se stessa. Una carriera televisiva che lo accompagnerà fino ai più recenti "Il commissario Manara" e "Distretto di Polizia". Alla parallela carriera teatrale, abbina soprattutto quella di doppiatore: cavarsela raccontando che presta la voce, perfetta interpretazione, ad Alfred Hitchcock, sarebbe fare un torto ad una lunga lista di attori internazionali, tenendo fede a quello slogan che vede i doppiatori italiani fra i migliori del mondo. Senza fare lunghe liste ricordiamo che ha prestato la voce a Richard Griffiths (Harry Potter), Dan Aykroyd (Sergente Bilko), James Cromwell (The Queen), Robert Mitchum (Dead man), Larry Branderburg (Fargo). Dove ci piace particolarmente è quando presta la voce nel cinema d’animazione, da "La bella e la bestia" a "La gabbianella e il gatto", per suo particolare modo di modulare la voce che incanta.

Il Paolo Lombardi ’pubblico’ non nasconde quello privato, un animo gentile e pronto ad azioni nobili, importanti. E questo che vogliamo apprezzare di più, perché è una delle persone più coerenti e vere che abbiamo avuto la fortuna di conoscere. E la medaglia di civica riconoscenza del Mangia del 2009, con prolusione di Roberto Morrocchi, è un gesto che definiremmo quanto meno necessario. Poi ognuno ha sempre un ricordo personale da tenere in un angolo: per me è il volto e la voce del "Virgilio" che accompagna gli spettatori nel viaggio esoterico di "Novanta", il format televisivo che ci portava nel mondo degli spettri, delle streghe e dei lupi mannari di quella città mai dimenticata da Paolo Lombardi.

Massimo Biliorsi