REDAZIONE SIENA

L’omaggio della città alla Santa: "È la nostra testimone eterna"

L’intervento del sindaco Fabio alle celebrazioni. Lojudice: "Caterina parla alle vite di tutti, alla chiesa"

L’intervento del sindaco Fabio alle celebrazioni. Lojudice: "Caterina parla alle vite di tutti, alla chiesa"

L’intervento del sindaco Fabio alle celebrazioni. Lojudice: "Caterina parla alle vite di tutti, alla chiesa"

La città ha omaggiato Santa Caterina in un clima di celebrazione ma anche in un tripudio di colori, tamburi, bandiere. Il corteo, partito dal palazzo comunale, alle 10 del mattino è arrivato al Santuario-Casa dove, si sono tenute la tradizionale offerta dell’olio per la lampada votiva e l’offerta dei Ceri alla Santa. "In questi giorni stiamo sperimentando cos’è veramente la chiesa. Proprio negli ultimi tempi in particolare ho sentito la voce di Santa Caterina nelle orecchie – ha detto il cardinale Augusto Paolo Lojudice durante la cerimonia al Santuario-Casa –. Parla alle nostre vite, alla chiesa, si sacerdoti, agli uomini e alle donne impegnate in politica, ai cardinali e ai papi".

Per l’occasione, oltre il picchetto delle Forze armate, ci sono stati i saluti dei rappresentanti del governo e delle istituzioni. "L’offerta che oggi compiamo non è un semplice rito ma una tradizione che si ripete nel tempo – ha spiegato il sindaco Nicoletta Fabio –. Un atto che parla alla nostra spiritualità più profonda, simbolo dell’impegno comune, come una fiamma che si alimenta solo se custodita e condivisa. Santa Caterina per noi senesi è il volto della città stessa, la nostra testimone eterna".

Il prefetto Matilde Pirrera durante la cerimonia ha raccontato un toccante episodio, che l’ha colpita molto: "L’anno scorso è venuta a trovarmi a Siena una coppia di amici con una bambina di 8 anni – ha detto Pirrera –. La madre la portò a vedere la casa della Santa e le comprò un libro a riguardo. La bambina rimase così colpita e ispirata che prima di andare via da Siena disse che da grande voleva ‘fare la santa come Caterina’".

Dopo i saluti delle istituzioni si è tenuta l’offerta per l’olio della lampada votiva, da parte del comune de L’Aquila, in rappresentanza dei comuni d’Italia, e dal comune di Murlo, in rappresentanza di quelli dell’arcidiocesi. "Tutti noi amministratori locali dobbiamo guardare alla santa con fiducia – ha dichiarato Ersilia Lancia, assessore del comune de L’Aquila –. Credo che la vita di Caterina continui a parlare ancora oggi agli uomini di questo tempo. In un’alleanza necessaria fra terra e cielo, offrire questo olio per noi è un dono".

Orgoglio e commozione anche da parte del sindaco di Murlo, Davide Ricci: "Siamo onorati di donare l’olio per alimentare la lampada votiva che arde per Santa Caterina – ha commentato Ricci –. Caterina fu una donna che scelse la parola e il pensiero come strumenti di pace, che seppe esercitare, pur senza cariche, una forma alta di politica. Fu una politica in senso evangelico e civile". Infine, si è tenuta l’offerta dei Ceri alla Santa da parte: delle associazioni dell’associazione laici domenicani, della venerabile compagnia del santissimo sacramento del beato Antonio Patrizi di Monticiano, dell’associazione volontari ospedalieri, dell’ordine professioni infermieristiche della provincia di Siena, dell’associazione cattolica operatori sanitari, del centro italiano femminile, dell’associazione assistenza spirituale forze armate, dell’ordine equestre di Gerusalemme, del Seba club International della Croce rossa.

Dopodiché il corteo si è spostato fino alla basilica di San Domenico dove si è tenuta la Santa Messa Solenne presieduta dal cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del pontificio consiglio per i testi legislativi, concelebrata dal cardinale Lojudice e da monsignor Antonio D’Angelo, arcivescovo de L’Aquila. Si sono così concluse le celebrazioni cateriniane 2025 che, come ogni anno, hanno riportato in città quei colori, quei suoni e quell’atmosfera che la caratterizzerà per i prossimi mesi.