Papa Francesco ha sorpreso un’altra volta. Anche se la nomina era largamente annunciata e si sapeva da tempo che per scardinare una Arcidiocesi come quella di Firenze, guidata dal cardinale Giuseppe Betori per 16 anni, il papa avrebbe scelto un missionario. Il nuovo arcivescovo di Firenze è un semplice parroco, don Gherardo Gambelli, 54 anni, nato a Viareggio, ordinato presbitero per la diocesi fiorentina nel giugno 1996 e dal 2023 parroco della Madonna della Tosse a Firenze, dopo essere stato missionario in Ciad dal 2011 al 2022. Le vecchie regole sulle città metropolitane come "sedi cardinalizie" non valgono più, per papa Francesco quello che più conta sono il profilo dei pastori e il loro operato.
Non a caso il primo a congratularsi con il nuovo arcivescovo Gambelli è stato il cardinale Augusto Paolo Lojudice, altra nomina sorprendente, ma ormai radicata. "Desidero porgere a Monsignor Gherardo Gambelli i migliori auguri di buon lavoro alla guida dell’Arcidiocesi di Firenze. Sono certo - è il messaggio del cardinale Lojudice - che saprà creare un legame forte e profondo con la Toscana e i fiorentini. Siamo sin da ora pronti a continuare il lavoro, insieme agli altri confratelli vescovi della Toscana, soprattutto a favore delle persone più fragili che popolano le tante periferie esistenziali delle nostre comunità". Il primo test per il lavoro in comune sarà la scelta del presidente della Cei Toscana, al posto di Betori. Lojudice è il favorito naturale, essendo l’unico cardinale. Ma a Roma continua il battage per la scelta del cardinale vicario, dopo la promozione-rimozione di Angelo De Donatis, nominato penitenziere. Il papa ha preso tempo, affidando la diocesi a monsigno Reina, vescovo gerente. Ma il cardinale di Siena resta il più accreditato come vicario.