REDAZIONE SIENA

Lo zucchino per Lello E la maglietta di Tamurè

Presentato mercoledì sera a cena dal capitano insieme al nome del ’barbaresco’. E’ firmato da sei amici. Il fantino lancia il suo messaggio con le note di Ligabue. .

di Laura Valdesi

SIENA

Il Palio è cuore. Memoria, sentimenti. Non solo tre giri mozzafiato sul tufo per scrivere il nome di cavallo-fantino-Contrada nell’albo d’oro della Festa. Ci sono storie dietro le quinte che meglio di ogni altre raccontano di un popolo e dei suoi valori. Delle persone che l’hanno lasciato ma che sono ancora presenti appunto nella memoria. Come Raffaello ’Lello’ Ginanneschi, il priore scomparso prematuramente in una data che a Siena segna l’inizio dell’anno contradaiolo, il primo dicembre.

La ferita della perdita non è rimarginata nella Giraffa che mercoledì sera, a cena, ha presentato lo zucchino che indosserà il fantino. "A Lello", c’è scritto. Poi il capitano Guido Guiggiani, amico fraterno di Ginanneschi e che già aveva dichiarato che questo sarebbe stato un palio per Lello, ha comunicato chi sarebbe andato a prendere il cavallo. E’ arrivata Abbasantesa, 7 anni, inserita fra i potenziali outsider del lotto. A realizzare lo zucchino sono stati sei amici del priore scomparso. Giraffini. Ad indossarlo sarà Tamurè, fantino che corre il suo secondo Palio dopo aver mangiato polvere e macinato chilometri, continuando indomito a battagliare in provincia credendo nel sogno. "Il meglio deve ancora venire", si leggeva sulla maglietta-messaggio che indossava ieri mattina alla Tratta. Titolo di una canzone di Ligabue che lascia presagire un impegno importante. Di cuore, come del resto sono le cose fatte da questo giovane fantino che sa cos’è la fatica e la difesa degli affetti veri.

Storie, si diceva, dietro le quinte. Come quella dei due bambini che hanno tirato su cavallo e Contrada, determinando la sorte del Palio. Entrambi del Nicchio (foto a sinistra), sono saliti sul palco con il cuore gonfio di speranza. Di fare bene, il massimo per i loro colori. Per questo ha colpito la commozione quando è stato chiaro che alla Contrada dei Pispini non era toccato un cavallo di punta. Uno di quelli che ha fatto esultare la Piazza. Delusione cocente ma questa è la vita. E’ la storia dei popoli, della gente, dei senesi. Sin da piccoli. E’ la nostra vita.