Le posizioni sono cristallizzate e distanti. La scelta del Comune di bloccare l’utilizzo delle oltre 21mila 6Card utilizzate per aprire i cassonetti non ha colto di sorpresa Sei Toscana, ma di certo non l’ha lasciata soddisfatta. Dietro un comunicato lineare e che parte dall’ovvia considerazione che l’azienda si sta adoperando per rendere subito operativa la scelta del Comune, si cela soprattutto una preoccupazione: la brusca frenata nel percorso di costruzione della tariffa puntuale, legata cioè alla produzione effettiva di rifiuti.
Prospettiva lontana in realtà, secondo l’assessore Magi, soprattutto perché al momento non ci sarebbero soluzioni per le tante utenze che ricadono nel centro storico e quindi utilizzano la raccolta porta a porta.
Dal fronte delle opposizioni arrivano le richieste di chiarimenti di Anna Ferretti di Progetto Siena, sulle conseguenze della scelta e i timori per differenziata e tariffe, e della capogruppo Pd Giulia Mazzarelli: "La scelta riaprire i cassonetti dell’indifferenziato è sicuramente la scelta più sbrigativa e grossolana, in termini di impatto per l’ambiente, per i probabili scarsi risultati che si otterranno e inoltre per un eventuale ma molto probabile aumento del costo del servizio a causa di un sicuro aumento di rifiuti indifferenziati".
Su questo fronte, quello che tocca più da vicino i cittadini, l’assessore Magi si dice tranquilla: "Confido che la differenziata non diminuirà e comunque non mi aspetto aumenti, l’attuale meccanismo non lo prevede".
Anche se Sei Toscana, nella sua lunga nota, inserisce un breve passaggio nel quale manifesta la preoccupazione per "un peggioramento delle qualità dei materiali raccolti, con relativi problemi legati allo smaltimento dei rifiuti, sia a livello ambientale che di costo". Per Magi la partita per ora non si può riaprire, ma nei prossimi mesi il tema resterà sicuramente al centro del dibattito cittadino.