
Lo stadio davanti al Tar. L’udienza sul Franchi celebrata ieri, attesa per il verdetto finale
La data segnata in rosso sul calendario è arrivata. Si è tenuta ieri l’udienza del Tar della Toscana, chiamato a esprimersi sulla revoca della concessione d’uso dello stadio Franchi e del campo Bertoni all’Acquacalda all’Acr Siena. La sentenza sarà comunicata soltanto nei prossimi giorni (il Tar ha tempo fino a 45 giorni). Nell’ipotesi più ottimistica, tra lunedì e martedì o comunque prima di Natale, nella più pessimistica dopo le Feste.
Già martedì scorso il Comune, proprietario delle due strutture al centro del contenzioso, aveva annunciato la possibilità che il Tribunale amministrativo, trattandosi di una ‘sentenza di merito’ potesse prendersi più tempo per dare il proprio verdetto. Quello definitivo. I tifosi bianconeri non hanno preso bene la notizia: se la Curva Lorenzo Guasparri aveva già espresso il proprio disappunto per l’impossibilità di utilizzare il Franchi nel breve periodo con lo striscione ‘Comune sveglia. Rivogliamo il Rastrello’, il malcontento è generalizzato. Il presidente dei Fedelissimi Lorenzo Mulinacci, per esempio, ha espresso su Fb il proprio pensiero: "Questa stagione abbiamo potuto giocare, anche se in Eccellenza, perché la Figc ha chiesto e ottenuto di anticipare di un mese la sentenza del Tar del Lazio che è arrivata il giorno dopo. Possibile che il Comune non sia riuscito a far anticipare l’udienza del Tar della Toscana, per riappropriarsi di due impianti di sua proprietà?".
La storia va avanti da mesi: dopo la revoca della concessione, arrivata essa stessa dopo mancati incontri, sopralluoghi e rinvii, l’Acr Siena si era appellata al Tar della Toscana, vedendosi respingere il ricorso. L’allora legale rappresentante Emiliano Montanari aveva quindi proseguito la sua battaglia legale interpellando il Consiglio di Stato. Lo stesso Consiglio aveva rimandato la decisione al Tar della Toscana, con udienza fissata a oggi. Questa situazione di incertezza si ripercuote inevitabilmente anche sul Siena Fc desideroso di potersi trasferire il prima possibile nel ‘suo’ stadio.
A complicare il tutto anche le condizioni del Berni – che i bianconeri possono utilizzare grazie alla disponibilità del Badesse calcio –, che giornata dopo giornata, in questo inverno più che mai piovoso sono peggiorate vistosamente, come denunciato da mister Magrini e dai suoi ragazzi. L’idea della società, a questo punto, è quella di trovare una struttura alternativa (il Manni di Colle Val d’Elsa?) con un dispendio economico e di energie aggiuntive. Quando il primo desiderio è poter giocare nel proprio stadio. La piazza, insomma, è stanca di aspettare, di essere preda di rimandi e slittamenti, e di non poter vivere il presente dove dovrebbe viverlo. Rimandi e slittamenti che stanno distruggendo il vecchio Rastrello, abbandonato a se stesso: ai lavori di adeguamento sismico alla tribuna e alla gradinata necessari – quelli che l’Acr Siena non ha mai effettuato – si aggiungeranno gli interventi al terreno di gioco, le cui condizioni sono davvero pessime. Basta affacciarsi un attimo da San Domenico per testare i danni.