L’inaugurazione Apre la mostra fotografica dedicata a Carl Mydans

Mostra fotografica a Siena celebra il lavoro di Carl Mydans durante la liberazione della città, con immagini emozionanti e storie di speranza. Evento all'Accademia dei Rozzi fino al 4 luglio.

L’inaugurazione Apre la mostra fotografica dedicata a Carl Mydans

L’inaugurazione Apre la mostra fotografica dedicata a Carl Mydans

Sono esattamente venti anni che è scomparso il grande Carl Mydans, uno dei fotografi simbolo del secondo conflitto mondiale: i suoi reportage indagano e scrutano volti e storie sia dei momenti ufficiali che quelli dietro le quinte.

Fra i tanti capitoli del suo lavoro al fronte c’è anche la liberazione di Siena ed ecco la bella occasione all’Accademia dei Rozzi, che inaugura questo pomeriggio (ore 17,30 Sala degli Specchi) la mostra fotografica ’Carl Mydans un gigante della fotografia nella Siena liberata’, a cura di Luca Betti. Un evento imperdibile per la bellezza del materiale, l’emozione di scoprire una città già lontana con i senesi finalmente sorridenti.

La serata vedrà i saluti dell’Arcirozzo Alfredo Mandarini, introduzione di Maurizio Bianchini e presentazione di Massimiliano Bellavista. Appena in tempo dell’essere liberato nelle Filippine, dopo essere stato catturato dalle truppe giapponesi, Mydans arriva in Europa a seguito di inglesi e francesi. Così vive nel luglio del ’44 l’arrivo delle truppe nella nostra città. E’ passato accanto alla grande storia e l’ha fermata nel tempo: il ritratto di Douglas MacArthur che fuma la pipa è ormai un’icona di un mondo finalmente diverso, dove anche gli eroi camminano assieme a tutti i mortali. E qui protagonisti sono tutti quei senesi che accolsero entusiasti le truppe della liberazione per sperare in un mondo migliore.

Bella idea quella dell’Accademia dei Rozzi di ospitare questa mostra fotografica, che resterà aperta fino al 4 luglio in orario 10,30-12,30 e 15,30-18,30, il segno della rinnovata attenzione da parte di questa gloriosa Accademia verso tutto il bello che riguarda la nostra città, dalla storia alla musica, dal teatro alla letteratura.

Massimo Biliorsi