Si saprà lunedì se la vicenda del punto vendita Lidl di Sinalunga avrà conseguenze per quanto riguarda la risposta dei dipendenti, dopo la denuncia di aggressioni verbali (e non solo) da parte della direttrice nei confronti di un lavoratore. Ieri si è svolta l’assemblea del personale e oggi è in programma un incontro tra azienda e dipendenti, sulla base del quale saranno decise le azioni successive ed eventuali forme di protesta.
"Ci aspettiamo risposte e un riscontro da parte dell’azienda – afferma Massimiliano Fabozzi di Filcam Cgil – perché la situazione, non solo per il singolo episodio, presenta vari aspetti da approfondire".
Sul tavolo c’è il rischio di forme di agitazione, che potrebbero coinvolgere non solo i 22 dipendenti del punto vendita di Sinalunga, ma gli oltre cinquanta su tutto il territorio provinciale.
Lunedì la Cgil aveva denunciato quanto accaduto all’interno del supermercato, prima dell’orario di apertura al pubblico: un dipendente sarebbe stato aggredito dalla direttrice, che gli avrebbe imputato la partecipazione a un’assemblea sindacale. Di fronte al malore dell’uomo, è sempre la denuncia della Cgil, non avrebbe aperto le porte della struttura, ritardando l’intervento dei sanitari arrivati per prestare soccorso all’uomo.
L’azienda, interpellata da La Nazione, aveva affermato di aver avviato "le opportune verifiche interne a tutela di tutti i collaboratori coinvolti", aggiungendo che "i fatti, così come descritti, non rispecchiano in alcun modo i nostri princìpi di gestione e comportamento aziendale".
Oggi l’atteso confronto tra l’azienda e i lavoratori, in base al quale sarà presa una decisione su come proseguire eventuali forme di protestae.