REDAZIONE SIENA

Le Tre Grazie rinascono dopo il restauro

Terminati gli interventi che hanno restituito lo splendore ai marmi del celebre gruppo scultoreo nella Libreria Piccolomini del Duomo .

di Antonella Leoncini

Sono stati necessari mesi di impegno, un fine lavoro di recupero di Opera della Metropolitana per restituire ai marmi del gruppo scultoreo delle Tre Grazie nella Libreria Piccolomini del Duomo lucentezza e splendore. Adesso il gruppo scultoreo, che il cardinale Francesco Tedeschini Piccolomini fece trasferire nel 1502 dal suo palazzo romano in Piazza di Siena nella Libreria aspetta, ben sistemato e protetto, di essere nuovamente ammirato da settembre quando Opera riaprirà in sicurezza questo ambiente monumentale. Tanto magnifiche l’architettura e l’arte del Duomo, quanto a ciclo continuo il cantiere che Opera porta avanti per la tutela e la valorizzazione del suo patrimonio.

Importante e delicato l’intervento sulle Tre Grazie che ha imposto il coinvolgimento di un team di restauratori esperti: con il coordinamento di Andrea Galgani, Giancarlo Casini, Lucrezia Coletta e Serena Bianchi.

"Una delle particolarità della scultura è la diversità dei marmi che ha imposto un’articolazione delle fasi", dice Galgani. Difatti, si legge nell’articolo di Barbara Tavolari, nel volume ‘Le sculture del Duomo di Siena’, giunto a Siena, il gruppo marmoreo, di cui abbiamo conoscenza della presenza in Palazzo Colonna già dalla metà del XV secolo, fu posizionato al centro della Libreria, sopra un piedistallo in marmo ‘all’antica’, fatto realizzare da Tedeschini da artisti della cerchia di Giovanni di Stefano. La base triangolare del piedistallo, decorata con racemi, poggia su zampe leonine; mascheroni fogliati d’acanto sorreggono il fusto. È ornato dai crescenti piccolominei, cherubini e nastri. A coronamento del piedistallo, la vasca decorata sulla quale posano le tre fanciulle discinte, strette tra loro nel triplice abbraccio.

"I lavori - spiega Galgani - hanno riguardato la pulitura dei marmi, ingrigiti dal pulviscono atmosferico. Abbiamo eliminato i grassi impuri depositati sul basamento, anche come conseguenza del contatto delle mani dei visitatori che, prima della recinzione, potevano avvicinarsi, sempre tentati da toccare l’opera. è stato coperto e uniformato il collare di piombo nel collo della figura a sinistra, applicato per riattare la testa staccata".

Ma pur degne di estasi artistica, mai compromessa dalle mutilazioni delle statue, le Tre Grazie non hanno avuto a Siena vita facile. Nel 1857 furono rimosse dalla Libreria Piccolomini per volontà di Papa Pio IX: considerò offensivo che una scultura con tre fancille nude fosse nel Duomo. Poste nella Pinacoteca dell’Istituto Provinciale di Belle Arti, nel 1878, furono trasferite nel Museo dell’Opera. Nel 1897, furono ricollocate nella Libreria, ma nel 1931 furono riportate nel Museo. Fu Enzo Carli che,nel 1972, riportò la scultura nella Libreria.

"Abbiamo proceduto alla spolveratura, pulitura dei marmi con impacchi di acqua deionizzata e carta giapponese - aggiunge Galgani - . Ha un alto potere di sintesi e, appoggiata, consente di mantenere bagnato il marmo, di sciogliere i depositi più coerenti che, con passaggi di speciali spugne, possono essere eliminati. Dopo la pulitura, abbliamo applicato un leggero strato di cera microcristallina protettiva; infine, la lucidatura con un panno di lana".

"La grazia è bellezza e - scrisse il filosofo del Rinascimento Marsilio Ficino al cardinal Tedeschini - la Libreria appare come il Tempio delle Grazie". Aeternum, come volle Enzo Carli che, tanto per allontanare ogni velleità di spostamento, fece ancorare al pavimento della sala la base che sorregge le tre sorelle.