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Le sfide di Confagricoltura: "Più risorse e innovazione"

Cavicchioli, dal 2014 ai vertici dell’Unione provinciale agricoltori, nuovo direttore dell’associazione regionale: "Settore determinante per il territorio".

Le sfide di Confagricoltura: "Più risorse e innovazione"

È in carica dal primo giugno, eppure ha già le idee chiare sul presente e il futuro del sistema agricolo provinciale e regionale, frutto di una lunghissima esperienza nel settore e di 10 anni al timone dell’Unione Provinciale Agricoltori. Gianluca Cavicchioli è il nuovo direttore di Confagricoltura Toscana e traccia il sentiero di un settore trainante dell’economia senese e toscana, mettendo in evidenza due parole: valorizzazione e innovazione. "Il sentore della nomina era nell’aria e fa molto piacere, soprattutto perché è sintomo di una condivisione di intenti a livello locale, regionale e nazionale – dichiara Cavicchioli –. L’impresa agricola è un elemento fondamentale del nostro territorio, al quale guardiamo a 360 gradi, senza trascurare tutti i settori e quelli di maggiore rilevanza, come i seminativi o la produzione dell’olio. Confidiamo che ci sia maggiore attenzione e attribuzione di valore alle produzioni agricole, l’obiettivo è valorizzare le eccellenze come le denominazioni Dop e Igo, e comunicare la qualità della nostra produzione. Promozione e qualità devono andare di pari passo".

Una valorizzazione che passa anche da ulteriori investimenti. "Ciò che ci interessa sono investimenti strutturali – continua Cavicchioli –, come il piano regionale per l’irrigazione, o quello faunistico, affinché gli imprenditori possano lavorare bene e non debbano preoccuparsi di cose sulle quali difficilmente possono incidere da soli. Ribadire la centralità del settore agricolo è fondamentale, così come l’importanza dell’innovazione. Che non trascende dalla connessione tra ambiente e territorio, né dall’attenzione al lavoro, soprattutto quello subordinato. Le criticità che affrontiamo possiamo guardarle solo da un punto di vista strutturale, come la difficoltà nel reperire manodopera, con molte imprese che si trovano in difficoltà nel gestire il proprio quotidiano. Ribadisco, interventi e investimenti devono essere strutturali, senza garanzie particolari ma abbattendo quei vincoli non servono a nulla e appesantiscono l’imprenditore".

Ma anche l’attenzione al sostenibilità giocherà un ruolo cruciale. "Crediamo di essere un settore sostenibile – conclude Cavicchioli –, l’importante è rilanciare quelle innovazioni che esistono ma che restano nel cassetto di qualche ateneo. Parliamo di investimenti che per tanto tempo non sono stati fatti, dalla crescita di varietà più resilienti, a passi avanti su malattie e cambiamenti climatici. Ci vuole più coraggio e volontà, come più investimenti e non contributini".

A.T.