"La misura interdittiva è già stata applicata. Valuteremo l’eventuale impugnazione", commenta l’avvocato Alessandro Betti, difensore dell’ispettore ora sospeso dal servizio. "In questa fase dell’inchiesta non è opportuno aggiungere altro se non che il mio assistito non ritiene corretta la lettura degli atti. Cercheremo di fare il massimo possibile per chiarire quanto contestato".
Gli investigatori stanno continuando a scavare per comprendere le ragioni del comportamento tenuto dagli indagati, in particolare dell’ispettore interdetto per 9 mesi. Carpire informazioni, una delle ipotesi, forse avrebbe consentito all’uomo di esercitare una posizione di potere nell’istituto penitenziario, magari non solo nei confronti dei carcerati. Certo è che adesso il contenuto di quelle conversazioni captate anche all’interno delle celle, saranno analizzate per ricostruire meglio il quadro di una vicenda che conferma il clima incandescente all’interno di Ranza, in particolare nel reparto di massima sicurezza.
La.Valde.