REDAZIONE SIENA

Larysa, la vita con la guerra negli occhi "Mamma è vicino a Leopoli, mio fratello combatte"

Intervista a Khomchyk, collaboratrice scolastica ucraina del nostro istituto "Grande preoccupazione"

Da quanto tempo sei in Italia?

"Sono arrivata a Verona il 5 settembre 2004, poi mi sono trasferita a Siena".

Come hai reagito allo scoppio della guerra e alla notizia dei bombardamenti?

"Mi sono svegliata alle 5 con questa notizia, all’inizio non riuscivo a realizzare, sono impazzita dalla paura, ero preoccupata per amici e famiglia".

È stato difficile contattare i tuoi parenti in Ucraina?

"Non è stato complicato, abbiamo utilizzato il telefono normalmente; è stato più difficile farlo con i miei amici a Nova Kachovka perché hanno paura di parlare dato che i russi si sono impadroniti della città e possiamo scriverci solo su Whatsapp".

Cosa ti hanno raccontato?

"Mamma sta vicino a Leopoli, dice di essere serena; mio fratello sta a due chilometri da Kiev e aiuta i militari a combattere. In Ucraina tutti hanno paura, girano carri armati e sparano sui civili".

Alcuni tuoi parenti sono riusciti a scappare dalla guerra?

"Sì, ce l’hanno fatta: hanno preso un autobus per la Polonia e là i polacchi li hanno aiutati a trovare dei mezzi di trasporto; forse tra due giorni arriveranno. Mia cognata invece è già arrivata con i miei nipoti. In questo momento stiamo cercando di aiutarli nel migliore dei modi".