FABRIZIO CALABRESE
Cronaca

L’arte corre in aiuto della memoria. La cultura combatte l’Alzheimer

Il Museo archeologico di Monteriggioni è stato appena inserito nella rete toscana contro la grave malattia

L’arte corre in aiuto della memoria. La cultura combatte l’Alzheimer

Quando l’arte aiuta la memoria. Cultura e mondo della salute uniscono le forze per combattere l’Alzheimer. Il MaM - Museo archeologico di Monteriggioni è stato appena inserito nella rete dei Musei Toscani per l’Alzheimer, fra i musei della Fondazione Musei Senesi aderenti a tale progetto. Un connubio, quello tra luoghi deputati ad attività culturali e il campo medico, che risulta essere davvero interessante e utile. Le principali linee di azione del Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer sono la formazione permanente e continua e il coordinamento della comunicazione e della promozione delle iniziative, per spingere con maggiore incisività un cambiamento sociale e una risposta della comunità alla questione della demenza. L’Alzheimer è caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio), fino a compromettere l’autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere. I musei toscani – si legge nelle pagine social del MaM - propongono da anni programmi dedicati alle persone che vivono con l’Alzheimer. Oggi si sono costituiti in un sistema formalizzato, il Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer, per coordinare e intensificare la loro azione. Tutti i programmi, tra varietà e differenze, si considerano parte di un progetto complessivo, fondato su un’idea di museo come istituzione culturale inclusiva e su un’idea di demenza, piuttosto che come una malattia, come una condizione, che coinvolge non solo la persona con demenza, ma anche chi l’accompagna e sostiene in questa sfida. I programmi dei musei del Sistema, per quanto autonomi e peculiari, condividono i medesimi princìpi: propongono un incontro attivo e intenso e significativo con il patrimonio museale, promuovono attività dedicate alle persone con demenza e a chi se ne prende cura, non hanno intenzioni terapeutiche, prevedono la collaborazione, nella progettazione e nella conduzione delle attività, di educatori museali e di professionisti con competenze in ambito geriatrico e di cura delle demenze, operano in collaborazione con il settore sociosanitario perseguendo l’integrazione con altri interventi rivolti a persone con demenza nello stesso territorio.