
Dopo aver deciso di eliminare il forno crematorio dal Piano di sviluppo Intercomunale (approvato da dieci Comuni della Valdichiana) a Sinalunga fa discutere anche la previsione di un’area logistica a Bettolle. In un’area di dieci ettari che costeggia l’autostrada poco dopo il casello. Il Piano è agli ultimi passaggi burocratici e in questo lasso di tempo possono essere presentate le osservazioni.
Una porta la firma di Fabio Goracci, che teme che quella parte della Val di Chiana possa trasformarsi come l’area della Val Padana dove esistono queste aree logistiche, In un’articolata PEC inviata al Comune, Goracci sviluppa temi a sostegno della sua contrarietà. "La logistica - scrive nelle osservazioni al Piano - è un’attività in grande espansione ovunque per l’inarrestabile crescita del commercio elettronico, ma presenta molti problemi. E’ sinergica, cioè, trae grande vantaggio dalle dimensioni e attira investimenti del settore. In Italia, e soprattutto al Nord, abbiamo assistito alla proliferazione di grandi poli logistici, da quattro milioni di metri cubi in su, le dimensioni minime ottimali. Una simile area allontana le altre attività economiche, in particolare quelle del commercio, del turismo e della ricettività, consuma suolo, molto suolo, produce scarsa occupazione. Al massimo si possono prevedere 2030 posti di lavoro per un’area di dieci ettari. come la nostra. Genera grande inquinamento per l’innumerevole andirivieni di mezzi che produrranno elevate quantità di polveri sottili".
In sintesi nelle osservazioni si sottolineano i rischi di inquinamento ambientale che indurrebbero i dipendenti ad "indossare perennemente maschere antigas, così come dovrebbero farlo i ciclisti e i camminatori della ’Bonifica’, oltre che gli utenti del vicino campo da golf".
Infine Fabio Goracci sostiene che questa attività, "è sgradita ai grandi agglomerati urbani, che tendono ad allontanarle dai propri confini e relegarle altrove, in genere presso piccoli comuni periferici. È evidente che l’inserimento di un’area logistica nel territorio comunale diventa una decisione strategica perché la sua presenza nel Piano Strutturale attirerà nuove richieste di terreno da altri operatori per quella destinazione, dato che si tratta di attività non compatibile con le altre. Al Comune -conclude l’osservazione- resterà la sola scelta di accoglierle, col risultato di cementificare completamente la nostra valle e farla diventare il magazzino se non d’Italia, almeno del Centro Italia".