
La sfida di tre donne: "Da 60 anni in cucina"
Non è riducibile soltanto alla celebrazione di un anniversario di attività. Il 60° della gestione della famiglia Giustarini è la grande tappa di una gloriosa saga di famiglia che si identifica principalmente con tre figure di donne fuori del comune e con un luogo di per sé iconico, il ristorante La Torre di Monte Oliveto Maggiore. Basti pensare che per passare dal parcheggio al ristorante occorre attraversare un ponte elevatoio sormontato nei due lati da due sontuose ceramiche robbiane. E’ il luogo dove Carlo V fu costretto a lasciare l’armatura per poter fare ingresso nel perimetro sacro dell’abbazia olivetana. "In realtà il ristorante era stato aperto nel 1962", spiega Gianfranco Giustarini il quale fa parte della compagine ’solo’ dal 1991, dopo aver lasciato un’altra attività – "ma già nel ’64 subentra questo gruppo vincente di tre donne, mia madre Paola Giustarini, la cognata Luisa Salvi e Alma Vanni in Giustarini, ovvero mia nonna nonché mamma di Paola". Guidata da questa orgogliosa e intraprendente triade tutta al femminile, il ristorante costruisce la fama che tutti gli riconoscono. Il lavoro aumenta, e quindi nel 1965 Giancarlo Giustarini, padre di Gianfranco, lascia la sua avviata attività di scalpellino e si aggiunge alla squadra. Nel frattempo si è aggregata anche la sorella Gigliola Giustarini, attuale cuoca. "La nostra è una famiglia che affonda le sue radici a Chiusure, letteralmente a un tiro di schioppo da qui", spiega Gianfranco. "Già prima di intraprendere la gestione del ristorante la famiglia collaborava con la Congregazione di Monte Oliveto", aggiunge. Un legame così antico che oggi le celebrazioni avranno inizio alle 12 con una messa celebrativa officiata dall’abate in persona, Don Diego La Rosa, mentre alle 13 seguirà il pranzo con i 28 monaci presenti in abbazia. Dalle 18 alle 22 è previsto infine un apericena aperto a parenti e amici. Paola e Luisa saranno il cuore della festa.
RS