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La nonna: "Ci mettevano dietro la lavagna" Gli alunni: "Ancora battutine sull’essere donna"

Un’intervista per riflettere sui cambiamenti sociali ascoltando la testimonianza di generazioni diverse

Il tempo passa, ma i diritti da garantire alle persone dovrebbero essere gli stessi. Per capire come è cambiata la società, abbiamo fatto un’intervista doppia a una delle nostre nonne e a una coetanea.

I diritti quando eri giovane?

NONNA: "Ai miei tempi il diritto di andare a scuola era raro, dovevi aiutare i genitori a guadagnare per vivere e anche il comportamento degli insegnanti era più rigido: quando sbagliavi andavi dietro la lavagna e ti mettevi in ginocchio sui sassolini".

Durante l’infanzia hai assistito a discriminazione?

NONNA: "No, andavamo a scuola tutti insieme, ci conoscevamo, visto che frequentavo una piccola scuola di campagna e tutti andavamo d’accordo".

Nella vita quotidiana senti che i tuoi diritti siano rispettati?

ALUNNA: "Sì, perché mi è garantito il diritto all’istruzione. La scuola è per tutti, infatti nelle classi ci sono bambini di diverse provenienze culturali e diversa estrazione sociale".

Assistito a discriminazioni?

ALUNNI: "No, ma qualche volta sento ’battutine’ fastidiose come: ’Tu sei donna e non puoi fare le stesse cose dei maschi…’ Ci sono ancora comportamenti che fanno capire che le differenze di genere esistono, anche se a scuola e nella comunità si cerca di superarle".