’La memoria digitale’ L’intelligenza artificiale negli studi umanistici

’La memoria digitale’ L’intelligenza artificiale negli studi umanistici
’La memoria digitale’ L’intelligenza artificiale negli studi umanistici

E’ stato aperto ieri all’Università - e va avanti fino a domani -, dal rettore Roberto Di Pietra con l’assessore regionale all’istruzione Alessandra Nardini, il XII convegno dell’Associazione per l’Informatica umanistica e la cultura digitale (AIUCD), dedicato a ’La memoria digitale. Forme del testo e organizzazione della conoscenza’.

Il convegno va ad esplorare tutte le forme in cui il digitale organizza, ospita, valorizza e rende accessibile il patrimonio culturale immateriale: biblioteche, archivi, edizioni digitali, analisi informatiche del testo, data mining (cioè estrazione di dati dai testi e dal web), memoria elettronica. L’incontro annuale dell’associazione che raccoglie chi si occupa in Italia delle Digital Humanities (le applicazioni computazionali ai saperi umanistici) diventa un’occasione per fare il punto sulle novità e sui progetti che possono avere effetti a lungo termine anche sul sistema formativo. Fra queste le infrastrutture digitali promosse dai ministeri e dal PNRR, che sono state illustrate ieri in apertura dei lavori. Il programma prevede 82 contributi, scelti fra le quasi 100 proposte pervenute e preceduti da workshop su tecnologie e argomenti emergenti che hanno coinvolto anche il master di Edizione Digitale, attivo all’Università di Siena dal 2008. I partecipanti iscritti, che provengono da 14 Paesi, saranno quasi 200.

L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne, dove da 20 anni il Centro studi I Deug-Su, diretto dal professor Francesco Stella promuove e realizza progetti pionieristici di informatica umanistica: ultimi, già online, l’Eurasian Latin Archive, biblioteca digitale di testi latini d’Asia con analisi linguistica automatizzata e Realtà Aumentata del Medioevo musicale a Siena, che ha trascritto migliaia di canti medievali di cui alcuni ascoltabili, tramite codice QR, nelle chiese senesi che li avevano prodotti.