
La Filarmonica di Chiusi torna a scuola. Tanti progetti per ragazzi e bambini
Corsi di musica gratuiti, strumento in comodato compresi, per suonare nella banda, ma anche lezioni negli asili di Chiusi e un progetto scuola lavoro col liceo musicale Italo Calvino. La stagione 20232024 della Filarmonica Città di Chiusi, che ha da poco compiuto 200 anni, segna il definitivo salto di qualità di un’istituzione che da sempre ha saputo coniugare impegno sociale e vicinanza ai giovani con un principio mai tradito: quello della gratuità. Una scelta faticosa perché necessita della costante ricerca di sponsor, istituzionali o meno.
"È la nostra mission – dice il presidente Maurizio Gherardi –, la cifra che ci distingue. Tutto questo senza rinunciare alla professionalità e alla competenza dei docenti". Da alcuni giorni, sotto la guida esperta del maestro Roberto Fabietti, sono partite nella sede di via Paolozzi le lezioni di flauto, clarinetto, sax, tromba, trombone, basso tuba, percussioni e musica d’insieme. È ancora possibile iscriversi contattando il numero 347-5433784. Non solo. A novembre partirà un interessante progetto di propedeutica musicale, assieme all’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi, che riguarderà 6 classi di scuola dell’infanzia a Chiusi scalo, Chiusi città e Montallese. Sono 130 le famiglie interessate. Due i docenti dedicati. Un modo per avvicinare alla musica i bambini tra 3 e 6 anni. I corsi dureranno fino a maggio.
La Filarmonica inoltre ha da poco stipulato un accordo col liceo musicale Calvino di Città delle Pieve nell’àmbito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), in sostanza l’alternanza scuola - lavoro.
Il progetto partirà a novembre e durerà fino ad aprile, la scuola ha già fatto pervenire alle famiglie la proposta per aderire. "Siamo orgogliosi di quello che facciamo – conclude Gherardi – perché dobbiamo permettere a tutti di avvicinarsi alla musica. Questo abbiamo sempre fatto nel corso di due secoli di storia. Questo continueremo a fare nei prossimi anni. Sempre e solo nello spirito di crescita sociale e culturale che ci caratterizza".
Massimo Montebove