
Sguardi di investitori stranieri sulla Fabbrichina. È questa una delle prospettive più plausibili delle ultime settimane. Un aspetto non banale e non scontato. Riecheggia, così, un notevole interesse su questa zona, con occhi che arrivano anche da fuori Italia. Le prossime aste sono previste tra qualche mese, la previsione potrebbe essere quella di avere qualche interessato. Ad oggi all’asta rimane il lotto B (ovvero l’edificio residenziale) il termine di presentazione delle offerte è stato il 27 settembre scorso. Il prezzo base era di 828.000 euro, con un rilancio minimo di 8mila euro, la stima era di ben 1.614.500 euro. Anche per il lotto E si parla sempre di asta (riguarda la Vulcania vera e propria, in sostanza i fabbricati industriali ed i terreni) che partiva da un prezzo base di 1.182.000 euro, la data della vendita era stata fissata per il 28 settembre. Da un punto di vista di percezione popolare è ormai comune pensare che proprio in questa zona sarà edificata la biblioteca (il Comune di Colle in questa amministrazione Donati aveva vinto nel 2021 un bando dell’agenzia dei processi partecipativi, con un finanziamento da 18mila euro per il progetto di una nuova biblioteca proprio nell’ex vulcania). Altra storia, però, è la realtà dei fatti e soprattutto tutti gli aspetti burocratici e tecnici. Tante, quindi, le idee e la voglia di vedere finalmente attuata la riqualificazione totale de La Fabbrichina, però, serve sciogliere prima di tutto il nodo della proprietà e delle previsioni urbanistiche. Questioni primarie e non di poco conto. Ad oggi, quindi, si percepisce un giustificato interesse, ma tutto da assodare e concretizzare nelle aste che saranno tra alcuni mesi.
Lodovico Andreucci