
Non ci fu inquinamento ambientale ad opera della Distilleria Deta. L’indagine, che aveva portato al sequestro di circa 10mila tonnellate di vinacce dell’azienda valdelsana, in territorio comunale di Barberino Tavarnelle ma vicina al confine con San Gimignano e Poggibonsi, si è chiusa con la richiesta di archiviazione del Pubblico ministero. Richiesta poi accolta pienamente dal giudice. La vicenda risale a meno di un anno e mezzo fa, esattamente al mese di dicembre del 2019. In quel periodo i Carabinieri e il personale dell’Arpat e della Asl, in seguito a un esposto, posero sotto sequestro un’area della distilleria della Zambra dopo un’ispezione all’interno dello stesso polo produttivo. Un provvedimento che era durato fino alla metà di gennaio del 2020, quando furono decisi il dissequestro e la ripresa regolare dell’attività lavorativa. Esprime soddisfazione la Distilleria Deta: "Si chiude un caso sul quale siamo sempre stati sereni e convinti delle nostre ragioni. Il nostro lavoro è ed è sempre stato improntato alla massima trasparenza e al rispetto scrupoloso di tutte le normative vigenti, come dimostrano anche le indagini svolte dal Pubblico ministero. Fin dall’inizio del nuovo corso dell’azienda, iniziato nel 2017 con l’acquisizione dell’intero capitale da parte di Distillerie Mazzari, abbiamo sempre messo l’ambiente e il rapporto con il territorio al centro della nostra attività. Un rapporto che vogliamo continuare a consolidare - si spiega in conclusione - nell’ottica dello sviluppo, della valorizzazione e del rispetto ambientale".
Paolo Bartalini