ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

La disfida di MedioEtruria: "Non serve una sola città"

Posizioni ancora lontane dopo la scelta di Creti da parte del tavolo tecnico. L’ex assessore e docente Maggi: "Contano bacino ampio e collegamenti".

La disfida di MedioEtruria: "Non serve una sola città"

La disfida di MedioEtruria: "Non serve una sola città"

Da una parte Siena e l’Umbria convinti della soluzione Creti, dall’altra Arezzo che punta tutto su Rigutino con il sostegno della Regione, poi i sindaci della Valdichiana senese per Montallese Tre Berte, i comitati locali per Chiusi, esponenti Pd senesi per Creti (altri per Montallese). E su tutti il tavolo tecnico Rfi-Ministero che ha indicato Creti, scelta nel metodo condivisa anche dal ministro Salvini. Se mai si farà, la stazione MedioEtruria è ancora di là dal trovare quelle condivisioni auspicabili quanto si intraprende un’operazione di questa portata. A dare una lettura della situazione è Stefano Maggi, docente di storia dei trasporti all’Università di studi e autore di numerosi saggi sul tema, ex assessore comunale. "Le stazioni dell’Alta velocità non devono essere confuse con quelle all’interno delle città, devono servire un territorio ampio ed essere facilmente accessibili", premette.

In che modo?

"Si raggiungono principalmente via strada, con mezzi pubblici o privati. MedioPadana è passata da 6 a 76 coppie di treni al giorno, aumentando da 600 a 2400 i posti auto. C’è una linea ferroviaria, ma non la prende nessuno".

Ma non sarebbe preferibile quel collegamento?

"In un mondo ideale sì, nella realtà non lo è, anche perché servirebbe un’intensità continua di collegamenti. I dati dimostrano altro".

Allora Creti la convince?

"La commissione tecnica è di altissimo livello e ha valutato la soluzione che può attrarre tutti i territori interessati. MedioEtruria non può essere al servizio di una sola città".

C’è chi teme l’effetto cattedrale nel deserto e i rischi di una zona bonificata.

"Nel primo caso la risposta è il successo di MedioPadana e la stazione al Garda che si sta progettando sulla Milano-Venezia. Nel secondo, quando hanno realizzato la direttissima in pianure alluvionali, si sono mantenuti in rilievo. Così sarebbe a Creti".

C’è chi sostiene che per la Toscana sarebbe una sconfitta.

"È il contrario: per la Toscana sarebbe uno straordinario successo, un’opportunità di collegamento rapido con Roma e il sud".

Non è un favore a Perugia?

"Non credo ai favori. Perugia da sola fa più abitanti di Arezzo e Siena messi insieme ed è capoluogo di Regione. Possiamo considerarla secondaria?".

Lei crede che alla fine si farà?

"Credo di sì. L’alta velocità sta cambiando pelle coinvolgendo anche i territori. E potrebbe essere, a cascata, un vantaggio per tutta la rete ferroviaria".