REDAZIONE SIENA

"Io, medico nel carcere riferimento per i detenuti"

Il racconto del dottor Taddeini, professionista dell’Asl Toscana Sud Est: "Ciò che conta è la salute del paziente a prescindere da tutto"

Non è certo scelta facile cominciare il cammino nella delicata professione di medico e curare particolari pazienti oltre il muro di cinta di un carcere, dietro e dentro le sbarre, nell’ambito del regime di media o alta sicurezza. Difficile scegliere una sanità ’nascosta’, diversa da quella nelle corsie degli ospedali o negli ambulatori di famiglia. Ma in carceri come quello di Ranza a San Gimignano, diretto da Giuseppe Renna, le cose sono piuttosto complicate. Si comincia con la guardia medica (H 24), gestita dalla dottoressa Camilla Ronca con 5 o 6 medici che si alternano e almeno 15 infermieri, a fronte di circa 270 detenuti di alta sicurezza.

Qui si inserisce la storia del dottor Federico Taddeini, medico in formazione specialistica in igiene e medicina preventiva della Asl Sud Est Siena, che ha cominciato il suo percorso professionale proprio da Ranza. "Da qualche mese mi occupo di assistenza sanitaria a detenuti ad alta sicurezza presso la casa di reclusione di San Gimignano – racconta il medico –. I turni sono di 12 ore, ma il lavoro non manca mai. Le casistiche spaziano dalla sepsi, all’attacco di panico, alla rottura di caviglia, all’insonnia. Il paziente in carcere è molto esigente, necessita di assistenza medica e infermieristica 24 ore su 24".

Ma Taddeini precisa: "Io per il detenuto, data la particolarità delle condizioni, non sono solo un medico, ma anche un confidente, una persona con cui relazionarsi. Molti di loro hanno rispetto della figura del medico, ma capitano anche situazioni complicate. Alla fine ciò che conta è la salute del paziente". E ancora: "Una delle principali caratteristiche che distingue un medico di un penitenziario rispetto a un medico di medicina generale – continua il medico – è l’evento acuto e traumatico, in questo caso sono io a dover gestire l’emergenza: di giorno si può fare affidamento sugli infermieri, nel turno notturno sei solo. Quindi devi essere in grado di affrontare tutte le evenienze ma l’esperienza formativa ripaga".

Romano Francardelli