
di Pino Di Blasio
Nessun rinvio per rispetto dell’esito del ballottaggio, anche perché non si sono fatti i nomi . L’assemblea dei Comuni soci di Intesa, forte del 25% del capitale di Estra, ha dato mandato al presidente Davide Rossi di approvare il bilancio 2022 della holding dell’energia, chiusosi con 14 milioni di utili, ricavi di 1 miliardo e 777 milioni di euro, 11 milioni di dividendi per i soci. I Comuni senesi dovrebbero ripartirsi così, in base alle quote, poco meno di 3 milioni di euro complessivi. I conti di Estra saranno approvati all’assemblea del 5 giugno, in seconda convocazione. Perché, per la prima convocazione di domani, manca l’altro tassello decisivo all’ordine del giorno, il rinnovo del consiglio d’amministrazione. Ed è impossibile che si raggiunga un accordo per oggi, data della prima assemblea di Estra. Intesa non ha ufficializzato il nome per il consiglio, lo farà dopo aver raggiunto il patto con gli altri soci. In particolare con Alia (che ha preso il posto di Consiag Prato), che ha il 39%, e con Consiag Arezzo, che ha l’altro 25%. Perché, in base allo statuto, per nominare presidente, amministratore delegato e direttore generale serve il 78% delle quote; ergo, è indispensabile l’accordo tra Prato, Siena e Arezzo.
Proprio ad Arezzo si registrano le fibrillazioni maggiori. Il presidente di Coingas Franco Scortecci si è dimesso, più o meno ’spintaneamente’. Il sindaco Alessandro Ghinelli nominerà Francesco Francini al suo posto. E continuerà sul percorso già definito: Francesco Macrì, scagionato da tutti i processi sulla sua nomina, è il candidato unico per la conferma alla presidenza di Estra. Prato è pronta a chiedere l’amministratore delegato, Siena dovrà essere abile a trovare un punto di caduta, con un nome forte per chiedere un ruolo di peso. Per oltre un anno Alessandro Piazzi è stato sia amministratore delegato che presidente. Dopo il suo annuncio di farsi da parte, i Comuni senesi dovranno trovare un candidato in grado di farsi valere nel probabile braccio di ferro con Prato e Arezzo. E di mediare anche sui progetti di multiutility, tra la tutta toscana di Firenze e Prato, e la Toscana sud vagheggiata dal sindaco Ghinelli.