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Intelligenza artificiale, scopri il potenziale nella vita quotidiana

Il bene e il male dell’ AI: come sapersi muovere in questo mare (quasi) sconosciuto. SCUOLA MEDIA RADDA IN CHIANTI.

Il termine "artificial intelligence" viene utilizzato in modo generico per indicare le applicazioni che eseguono attività complesse che in passato richiedevano l’intervento umano, come comunicare con i clienti online o giocare a scacchi.

L’intelligenza artificiale, al giorno d’oggi, viene utilizzata per automatizzare alcune attività ripetitive, liberando tempo per attività più creative. Se le macchine sono in grado di svolgere le stesse attività degli esseri umani, ma in modo più efficiente e a un costo inferiore, le aziende potrebbero essere tentate di sostituire i lavoratori con robot. Questo potrebbe portare a una maggiore disuguaglianza sociale e a una crisi del lavoro.

L’intelligenza artificiale sta aiutando a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria che riceviamo: una cosa che per esempio può fare è rilevare il cancro ai polmoni o ictus basato su scansioni TC (tecnica diagnostica per immagini che consente di esaminare a scopo diagnostico e terapeutico diverse parti del corpo). Inoltre riesce a valutare il rischio di morte cardiaca improvvisa o altre malattie cardiache basandosi su elettrocardiogrammi e immagini di risonanza magnetica del cuore.

In sintesi, le intelligenze artificiali stanno influenzando e cambiando le nostre vite in molti modi, anche come facciamo alcune cose. Sebbene possa portare molti benefici, è importante essere consapevoli dei suoi limiti e delle sfide che potrebbe presentare, come la perdita di innumerevoli posti di lavoro e la minaccia della privacy.

Hai mai pensato che al tuo cane manchi la parola? In realtà a loro non manca affatto, ma parliamo solo due lingue diverse: quella umana e quella canina. Tuttavia, l’era delle incomprensioni tra animali ed esseri umani potrebbe presto finire: diversi gruppi di ricercatori stanno infatti utilizzando l’intelligenza artificiale per studiare e interpretare il linguaggio degli animali, consentendo la comunicazione con altre specie.

Il linguaggio che finora è per noi più “comprensibile” è quello dei cetacei. I cuccioli di megattera per non farsi sentire dal nemico e non potendo passare inosservati per la propria stazza, hanno trovato almeno il modo per non farsi sentire: comunicano attraverso degli “squittii”. Comprendere il linguaggio delle altre specie aiuta a capire se gli animali di una determinata zona sono sani o disturbati dalle attività umane, e magari a decidere se vale la pena istituire aree protette.

E a voi, piacerebbe parlare con gli animali?