REDAZIONE SIENA

Inciviltà al Parco fluviale dell’Elsa

Scoppia la rabbia dei colligiani sia per le continue violazioni al regolamento che per il poco rispetto

"Ora basta"! Ha raggiunto il limite, la sopportazione dei colligiani per le continue violazioni dal regolamento del Parco fluviale dell’Elsa da parte dei visitatori, e per il comportamento di alcuni di loro, anche al di fuori dell’area, che viene definito irrispettoso se non addirittura sprezzante verso la città. Lo ha raggiunto dopo che ieri una coppia di turisti tedeschi appena uscita dal parco dove aveva fatto il bagno, si è comodamente stesa al sole, ad asciugarsi sui gradini esterni della chiesa di San Marziale, dopo aver steso ad asciugare anche i costumi, neanche fossero su un ballatoio di una spiaggia versiliana. Un gesto giudicato quanto meno irriguardoso, se non addirittura sacrilego, interrotto da un residente che ha convinto i due a rivestirsi, raccogliere la loro roba e andarsene. E’ stato solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di malacreanza e mancanza di rispetto, nonché di voluta inosservanza delle regole, che ha portato i colligiani all’esasperazione. "Non si comporterebbero così a casa loro! – tuonano – Siamo stufi di gente in costume da bagno che passeggia ostentando indifferenza per viale dei Mille, Querciolaia e San Marziale; siamo stanchi della sosta selvaggia di macchine in ogni angolo, perfino nelle aiuole dei giardini pubblici; non ne possiamo più di questa inciviltà. Si sono viste, addirittura, persone cambiarsi il costume nel parcheggio pubblico restando completamente nude. Bisogna mettere un argine a tutto questo, far rispettare a suon di multe per prima cosa il regolamento del parco, poi le norme della civile convivenza fuori dall’area naturalistica". Il regolamento citato vieta la balneazione, ma il fiume è costantemente pieno di gente che nuota, si tuffa (anche dall’alto della cascata del Diborrato) e nel tratto di rapide si gode addirittura quello che i selfie pubblicati sui social definiscono "idromassaggio gratuito"; vieta il campeggio e i giochi con il pallone, ma ogni mattina si vedono tende e tendine di chi ha passato lì la notte e sono tante le famigliole che si avviano verso il fiume coi bambini per la mano e un pallone sotto il braccio; obbliga a raccogliere e portar via i rifiuti, ma si è stati costretti a concordare con Sei, pagando, una serie di passaggi settimanali per la pulizia. "La maggior parte dei visitatori si comporta civilmente, ma le mele marce, anche se in minoranza, fanno male – prosegue la protesta – Eppure il regolamento è esposto, ben chiaro, all’ingresso del Parco. Impossibile non vederlo, ma facilissimo da ignorare perché non ci sono controlli".

AV