Inchiesta sul marchio dell’Ac Siena. Rossi spiega le decisioni nel cda Mps

L’ex vicedirettore generale in aula al processo con Mussari e Mezzaroma imputati

E’ l’ultimo processo che vede l’ex presidente di Banca Mps, Giuseppe Mussari, imputato. Deve rispondere di concorso in bancarotta fraudolenta, assieme all’ex presidente del Siena calcio Massimo Mezzaroma e l’ex direttore Corporate (ora in pensione) di Banca Mps Antonio Marino. L’inchiesta riguarda un filone del crac dell’Ac Siena, l’operazione di cessione del marchio alla Black & White Communication per 22 milioni di euro nel 2011. Secondo l’accusa era un’operazione fatta quando il Siena era già in cattive acque. Ovviamente i difensori degli imputati hanno una visione diversa.

Per questo ieri è stato ascoltato Fabrizio Rossi, una vita al Monte dei Paschi, in quegli anni vicedirettore generale vicario e responsabile del personale. L’avvocato Fabio Pisillo, difensore di Mussari, ha chiesto a Rossi di descrivere come si svolgevano i consigli di amministrazione di Banca Mps. E l’ex vicedg ha spiegato che toccava alla direzione preparare le delibere e gli atti da votare in cda. A illustrarli erano il dg Antonio Vigni e il presidente Mussari, ma i consiglieri intervenivano e le decisioni venivano prese collegialmente. L’avvocato Pisillo ha chiesto anche a Fabrizio Rossi se Frédéric de Courtois, vertice di Axa, e il vicepresidente Francesco Caltagirone, intervenivano in cda. Rossi ha risposto di sì.