
L'incendio doloso del laboratorio di pasticceria l’Officina dei dolci, in via Sprugnoli a Siena (Foto Lazzeroni)
Siena, 25 settembre 2025 – Si sono ritrovati nella stessa aula, a pochi metri l’uno dall’altra. Seduta al banco degli imputati la donna di 48 anni, che vive a Siena, accusata dell’incendio doloso del laboratorio di pasticceria l’Officina dei dolci, in via Sprugnoli, nella zona di viale Toselli. Un rogo che fece scalpore, il 9 gennaio 2023. E suscitò la reazione delle associazioni di categoria che chiesero di fare piena luce sul brutto episodio affinché non si ripetessero più fatti così inquietanti. Seduto in aula ma dove sta il pubblico Giovanni Carli, parte civile nel procedimento in quanto proprietario del laboratorio bruciato. Nome notissimo in città perché titolare de ’La Favorita’ e di altre attività nel settore della ristorazione. Si ritroveranno anche l’11 marzo prossimo, l’imprenditore e l’imputata, perché il gup Elena Pollini ha rinviato a giudizio la 48enne per incendio doloso e per il furto di circa 25mila euro. Sarà dunque il processo a stabilire cosa accadde quella sera nel laboratorio che rifornisce ogni giorno decine di bar.
“C’è il filmato delle telecamere a circuito chiuso dell’officina accanto che intorno alle 21 mostra una persona incappucciata entrare all’interno del laboratorio usando una chiave. E non ha suonato l’allarme che ha un codice conosciuto in realtà da molti dipendenti ed ex. Chi ha fatto le pulizie l’aveva inserito regolarmente. La persona con un’andatura particolare è rimasta una ventina di minuti uscendo con qualcosa in mano", aveva detto a La Nazione Carli subito dopo l’incendio. Che si era sviluppato nella parte superiore della struttura. Le indagini della Squadra mobile, intervenuta sul posto insieme ai vigili del fuoco che lavorarono per ore, ha portato ad accendere i riflettori sulla 48 enne che è difesa dall’avvocato Duccio Pagni.
Incendio doloso, come detto, l’accusa in quanto dopo aver rubato il denaro aveva causato le fiamme nel locale che era adibito ad archivio, sempre di pertinenza dell’Officina dei dolci. Ingentissimi i danni. Tanto che dovette restare chiusa a lungo prima di riprendere la regolare produzione. Prima del rogo, questa l’altra accusa, il furto. Sarebbe stata sempre lei a staccare l’allarme entrando dalla porta d’ingresso nel laboratorio gestito dalla società ’Florida srlu’. Una volta all’interno sarebbe andata, come detto, nell’archivio prendendo una somma, intorno ai 15 mila euro, che rappresentava il fondo cassa dei giorni precendenti. Non si sarebbe limitata a quello, impossessandosi dei contanti in buste di carta per i dipendenti della società. In tutto il bottino, sostiene la procura, fu di 25mila euro. Di qui la richiesta del pm Silvia Benetti di rinvio a giudizio della 48enne. Ad assistere Giovanni Carli, costituito parte civile, è l’avvocato Luigi De Mossi che ha chiesto un risarcimento per il suo assistito di 500mila euro. Al termine della discussione una breve camera di consiglio del gup Pollini che ha accolto la richiesta del pubblico ministero.
"Cosa direi alla persona responsabile di tutto questo? – aveva detto sempre Carli a La Nazione il 27 gennaio 2023 quando ci fu la svolta nelle indagini con la denuncia della donna – Chiederei soprattutto perché l’ha fatto, una cosa imperdonabile. Se si è resa conto della gravità del gesto, lì c’era anche una caldaia e poteva saltare tutto in aria».