REDAZIONE SIENA

Immigrato ’fantasma’ spaccia nel bosco Blitz della polizia a Lecceto: arrestato

In carcere un marocchino di 23 anni arrivato due mesi fa nel nostro Paese dalla Libia. Si era accampato nel polmone verde della città. Sequestrate 40 dosi di eroina, 65 di cocaina e un panetto di hashish. Interrogato dal giudice Rocchi, ammette tutto

di Laura Valdesi

SIENA

Due mesi fa era arrivato dalla Libia nel nostro Paese in cerca di una vita con meno affanni e orrori. E da allora, così ha raccontato al giudice quando è crollato dopo l’arresto della polizia, ha vissuto in un bosco. Notte e giorno. Le stelle il suo tetto, neppure una tenda sotto cui ripararsi. Lo spaccio di droga, dalla cocaina all’eroina, il lavoro che gli dava da mangiare. Il bosco era quello di Lecceto, una manciata di chilometri da Siena. Polmone verde fuori dalla città amato da chi fa trekking. Divenuto luogo dove comprare stupefacenti a prezzi concorrenziali, lontano dalle vie dello struscio e dalle telecamere di videosorveglianza di cui è ormai disseminata Siena. A Lecceto è stato arrestato il 23enne marocchino dalla Squadra Mobile diretta dal vice questore aggiunto Riccardo Signorelli. Un blitz scattato il 2 novembre scorso e tenuto sotto traccia finora perché l’inchiesta, coordinata dal pm Daniele Rosa, va avanti. E’ già stato affidato l’incarico ad un consulente, Vincenzo D’Abbundo, di effettuare la copia forense del cellulare dello straniero da cui si sperano di ottenere informazioni preziose per capire se c’erano – e nel caso chi – complici del giovane sulla piazza dello spaccio di Siena.

Ormai gli acquisti di stupefacenti si fanno nel verde. In campagna. L’avevano intuito anche i cittadini che vivono nella zona di Lecceto segnalando a La Nazione, nel febbraio scorso, auto posteggiate, batterie e coperte in terra. Torce accese nella notte. Strani giri, era scattato l’allarme spaccio. Che non è rimasto inascoltato. Ma serve tempo per i controlli senza farsi scoprire, per attendere il momento giusto per intervenire. Il fine settimana è perfetto, si fanno acquisti. Anche in occasione delle feste comandate non si scherza. E il 23enne arrivato dalla Libia, un perfetto ’fantasma’ nel nostro Paese, era ben fornito. Quando un cliente che la Mobile teneva probabilmente sotto controllo si è allontanato l’hanno fermato per un controllo. E da lì a spostarsi nel bosco di Lecceto dove viveva lo straniero da un paio di mesi è stato un attimo. Nonostante da qui sia facile la via di fuga, per questo è stato scelto, è caduto nella rete. L’hanno arrestato: negli zaini aveva 40 dosi di eroina, 65 di cocaina ed un panetto di hashish da un etto. Il valore sul mercato? Circa 10mila euro. E 1700, in banconote di vario taglio, li teneva in tasca. Tutto sequestrato, compresi due coltelli, uno a scatto e l’altro multiuso, adoperati probabilmente per preparare le dosi visto che sulla lama c’erano tracce di polvere bianca. Forse anche per difendere denaro e stupefacenti. Di qui la denuncia per porto ingiustificato di arma da taglio. Un piccolo accampamento quello poi scoperto dagli uomini della Mobile, nel degrado. Batterie per le macchine, bottigliette, sacchi, cibo. Lui dal bosco non usciva mai.

Il 23enne, difeso dall’avvocato Giulio Parenti del foro di Pisa, è stato interrogato dal gip Jacopo Rocchi. Non ha fatto scena muta, ha reso "dichiarazioni collaborative", dice il legale. Ha ammesso il fatto, non poteva fare diversamente. Credeva che gli uomini in borghese che si erano avvicinati a lui quel giorno fossero clienti. Invece l’hanno portato in carcere a Santo Spirito. E qui per ora resterà, ha deciso il gip dopo averlo ascoltato.

Che i boschi vanno di moda per fare shopping di polvere bianca ed eroina era apparso chiaro già dal blitz dello scorso agosto quando scattarono le manette a due giovani nei pressi di Grotti. In quel caso si trattava di un marocchino e di un italiano.