Il ’Tubone’ sbarca al Tribunale delle Acque

Al via stamattina la prima udienza a Roma sul progetto per una centrale idroelettrica a La Ferriera, alimentata dall’acqua dell’Elsa

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Il giorno è arrivato e in città l’attesa è altissima, quasi febbrile, ma aspettarsi una sentenza entro la giornata di oggi sarebbe quanto meno ingenuo. L’udienza sul caso ‘tubone’ di Colle che si aprirà oggi alle 9 al Palazzo di Giustizia di Roma (foto) davanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche in composizione monocratica, giudice il consigliere di Stato Mario Oreste Caputo, sarà, infatti, soltanto ‘istruttoria’. Sarà, cioè, quella fase del processo che la giurisprudenza vuole "successiva all’introduzione della causa (espletata durante la prima udienza dello scorso 19 ottobre, ndr) durante la quale sono acquisiti al processo sia gli elementi di fatto allegati dalle parti, sia gli elementi di diritto necessari per la definizione del processo stesso". Il Tribunale esaminerà il ricorso presentato dal Comune di Colle (avvocato Simone Nocentini) contro l’autorizzazione unica che la Regione Toscana (avvocato Barbara Mancini) ha concesso alla società Pvg Srl (avvocato Raffaella Cungi) per la realizzazione e l’esercizio dell’ormai famosa centrale idroelettrica a La Ferriera, alimentata dall’acqua dell’Elsa prelevata dalla Gora Aldobrandina mediante un grande tubo di 120 centimetri di diametro da inserire nell’ antico canale artificiale per 1.200 metri. A sostegno del ricorso principale ne sono stati presentati altri due, uno dall’associazione Italia Nostra e l’altro da alcuni proprietari di terreni privati interessati dai lavori di scavo necessari all’introduzione della condotta. La novità degli ultimi giorni è la costituzione a favore del ricorso dell’Avvocatura Generale dello Stato per sostenere le ragioni della Soprintendenza di Siena che, in qualità di organo del ministero della Cultura, ha espresso "diniego assoluto" al progetto per tutelare il bene storico delle Gore colligiane. Sarà un’udienza lunga anche perché oltre agli ‘attori’ del processo (cioè chi ha richiesto il giudizio) le parti ‘convenute’ (cioè chiamate ad esercitare il diritto di difesa davanti al giudice) sono 23, organi della pubblica amministrazione di vari settori e livelli che in sede di conferenza dei servizi avevano dato parere favorevole al progetto. Non si può, quindi, escludere che siano necessarie altre udienze istruttorie, prima della sentenza.