
Giuliano Lotti (a destra) ha rivolto il suo semplice ed emozionante messaggio di riconoscenza nel ricordo del fratello Stefano
"Grazie Poggibonsi". Giuliano Lotti ha rivolto il suo semplice ed emozionante messaggio di riconoscenza nel ricordo del fratello Stefano, scomparso trentasette anni fa, nel corso della gara dei giallorossi con la Tiberis. Raramente Giuliano Lotti, in tutto il tempo trascorso dalle drammatiche sequenze del 28 febbraio 1988, ha preso la parola in occasione delle iniziative dedicate a Stefano. Stavolta, invitato da Giuseppe Vellini, presidente della Us Poggibonsi, Giuliano Lotti ha voluto manifestare, a bassa voce secondo una cifra di comportamento familiare e tra gli applausi dei presenti, la sua riconoscenza nei confronti "della città, della società e delle persone che ci sono state sempre vicine, in particolare mister Vettori". Sono intervenuti alla breve, sentita cerimonia con benedizione del parroco al Giardino di Stefano, anche Renata e Giampiero, i figli di Uliano Vettori (loro stessi nella foto). Ovvero il maestro che fino agli ultimi giorni di vita si è battuto per perpetuare la memoria del suo allievo. Tra il pubblico tanti appassionati, l’assessore allo sport del Comune Filippo Giomini e gli addetti ai lavori di Kahuna Film, la casa di produzione che realizzerà il docufilm per il centenario dei Leoni. "Stefano viaggia idealmente in tutti gli stadi in compagnia dei nostri tifosi", ha aggiunto Vellini, riferendosi al ritratto di Stefano Lotti effigiato sugli striscioni dei sostenitori, che sono soliti anche invocare il nome del giocatore di Madonna dell’Acqua durante gli incontri del Poggibonsi. Graziano De Luca, che della squadra di Stefano era il portiere-capitano, ha ampliato l’omaggio a Moreno Pellegrini e Paolo Nicolai, scomparsi quaranta anni fa, menzionando altre figure di riferimento del Poggibonsi del periodo, dal presidente Alberto Secchi ai segretari Pasquale Livi e Giuseppe Montucchielli, e terminando il suo intervento con un tributo "a Marino Iacopini, il babbo di Davide, che con il suo impegno quotidiano ci permetteva di contare su un terreno in condizioni perfette". Inaugurato sempre ieri, nello spazio verde del vialetto che conduce agli spogliatoi dello stadio, un albero con dedica alle personalità non più in vita che hanno vissuto stagioni accanto ai colori, da atleti, dirigenti o in mansioni diverse, come si legge sulla targa a cura dell’artista Franco Giannini.
Paolo Bartalini