
di Orlando Pacchiani
Un documento in nove punti tematici sul quale il Polo Civico si aspetta una risposta "formale e pubblica" dalle due candidate al ballottaggio. La coalizione guidata da Fabio Pacciani si muove, dopo aver perso uno dei sette pezzi. "Visto il mancato raggiungimento dell’obiettivo – dice Pietro Staderini di Sena Civitas – non sussistono più le basi per la continuità del progetto. Il nostro percorso proseguirà in autonomia". Verso il centrodestra, sottinteso. "Mi dispiace, non abbiamo raggiunto l’obiettivo ma siamo una vera coalizione civica che ha raggiunto un consenso elevato", risponde Pacciani. Concentrato ora sul dialogo con Fabio e Ferretti, partendo dal documento che elenca i nove punti: trasparenza, nomine e meritocrazia, partecipazione, politiche di area vasta, turismo e cultura, rifiuti e decoro urbano, scuole pubbliche e mensa, lavoro e giovani, ruolo del consiglio comunale.
A margine, stoccate a destra e sinistra e una (quasi) certezza: da lui non arriveranno indicazioni di voto pubbliche, pena la probabile dissoluzione del Polo.
Pacciani, cosa si aspetta dal documento?
"Risposte formali e pubbliche dalle due candidati, con parole chiare sulle nostre posizioni".
Rispetto a ora cosa chiedete?
"Una cesura netta su tanti temi, dall’area vasta al turismo, ma soprattutto nei confronti di chi ha gestito il Comune come fosse un’azienda propria. Sappiamo tutti i nomi e i cognomi: serve un taglio netto con quella modalità di governo".
In maggioranza però c’era una delle due parti in causa al ballottaggio...
"Il centrodestra ha appoggiato certe persone e certi metodi, finché non ha ritenuto opportuno scaricarli per motivi elettorali. Sono stati corresponsabili di una gestione scellerata del Comune, non rispettando quel cambiamento che era stato promesso".
Lei ha spesso criticato anche il Pd, ora che ne pensa?
"Ho riscontrato il loro solito vecchio modo di fare campagna elettorale, come se fossero i depositari del vero. Sembra che il partito non abbia imparato niente da quello che è successo".
Anna Ferretti e i dirigenti Pd ripetono che il partito si è già scusato e che non erano solo loro a gestire certe situazioni.
"In città sono successe cose gravi. Ammesso che non fosse solo il Pd, erano loro a essere all’apice del governo della città. Oltre a scusarsi dovevano essere capaci di rigenerarsi, non mi pare sia successo".
Col Pd vi siete spesso beccati sul civismo e in particolare sulla figura di Piccini. Perché?
"Tra il Pd e Piccini c’è una storia traumatica, ma al di là di certi livori che hanno dequalificato la campagna elettorale nei nostri confronti, ho trovato incomprensibili i toni di denigrazione non tanto per me o Piccini, quando per duecento persone che si sono impegnate".
Però mi scusi, con queste premesse come pensa di intavolare un dialogo con le due parti?
"Sono convinto che ci siano possibilità, se si vuole margini di confronto si trovano".
Una volta ottenute le risposte, darete indicazioni di voto?
"A ora mi sento di escluderlo".
E allora perché il documento?
"Noi faremo un’analisi delle risposte e la riferiremo pubblicamente. Ma la scelta spetta ai cittadini, sono loro che si potranno fare meglio un’idea. Una coalizione civica difficilmente potrebbe dire votate a destra o votate a sinistra".
Ha già incontrato le due candidate?
"Ho visto Nicoletta Fabio, è stata la prima a cercarmi. Domani (oggi per chi legge ndr) vedrò Anna Ferretti. Ma sono dialoghi personali, per capire cosa sta succedendo".