L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, i suoi professionisti e la città tutta piangono la scomparsa del professor Franco Bagnoli, che è stato direttore della Terapia Intensiva Neonatale del policlinico Santa Maria alle Scotte fino al 31 agosto 2012.
Neonatologo di fama mondiale, che ha avuto cura di oltre 50 mila neonati, il professor Bagnoli ha rappresentato una parte importantissima della storia della neonatologia italiana e senese. Fin dal 1968, quando le mamme partorivano nell’antico ‘Spedale di Santa Maria della Scala, il professor Bagnoli è stato una figura di riferimento per tutti i bambini nati a Siena, e ha continuato a curarli anche con il trasferimento alla Clinica Salus nel 1975 e infine alle Scotte nel 1999.
Aiuto del professor Rodolfo Bracci, che ha ricevuto il Mangia d’Oro proprio per il forte impulso dato alla neonatologia senese, il professor Bagnoli è diventato direttore della Terapia Intensiva Neonatale dell’Aou Senese nel 1998, curando neonati gravemente patologici o prematuri e rimanendo sempre vicino alle famiglie anche con la fondazione della onlus ’Coccinelle – amici del neonato’.
Il professor Bagnoli è andato in pensione il primo settembre 2021: "A nome di tutto l’ospedale - il saluto era dell’allora direttore generale delle Scotte, Pieluigi Tosi -, ringrazio con affetto e profonda stima il professor Bagnoli che ha portato la neonatologia senese ai massimi livelli internazionali e ha fatto crescere un team di professionisti affiatato e altamente qualificato". Qui sta il suo grande contributo: oltre alla cura di migliaia di bambini nati prematuri, l’aver formato e cresciuto tanti allievi. Il suo testimone è stato raccolto dalla dottoressa Barbara Tomasini, sua allieva, che si unisce alle espressioni di profondo cordoglio della direzione aziendale nei confronti della famiglia.
E’ stato autore di oltre 500 pubblicazioni e i suoi studi sono considerati fondamentali per la terapia della mineralizzazione ossea del bambino, soprattutto se pretermine. L’ottimo lavoro svolto e la condivisione di saperi e competenze hanno permesso di salvare la vita a tantissimi bambini. Il tasso di sopravvivenza della Tin senese, infatti, per bambini nati tra la 23a e la 26a settimana di gestazione è fra i più alti del mondo e, complessivamente, la sopravvivenza dei neonati con peso inferiore a un chilo è dell’83 per cento, mentre sopra il chilo, esclusi i casi di patologie malformative, è del 100 per cento.
p.t.