PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Il Pnrr spinge la sanità territoriale. Operazione da 11,5 milioni dell’Asl

Nascono sei Case della comunità, tre Centrali operative, un Ospedale di comunità. La direttrice amministrativa. Valeri disegna la nuova mappa: "Porteremo i servizi più vicini ai cittadini con maggiore equità nell’accesso".

Sulla carta è stato il decreto ministeriale 77 del 2022 a ridisegnare la sanità territoriale, che si concretizzerà con Case della comunità (evoluzione delle Case della salute), Centrali operative territoriali (le Cot sono evoluzione delle Acot) e strutture di cure intermedie o Ospedali di comunità. Il disegno normativo nella provincia di Siena deve essere portato a compimento dall’Asl Toscana SudEst, che è già sulla strada disegnata: nel Senese, da qui al 2026, saranno realizzate 6 Case della Comunità (due per ognuna delle tre Zone distretto), 3 Centrali operative territoriali (una per zona distretto) e un Ospedale di comunità a Siena.

Il disegno diventerà realtà entro il giugno 2026 perché Asl utilizzerà, per questa grande operazione territoriale, fondi Pnrr, per complessivi 11,5 milioni di euro, solo per la nostra provincia. "Alcune opere sono compiute, come le tre Centrali operative territoriali: quelle della Valdelsa a Campostaggia (269mila euro) e della Valdichiana a Nottola (80mila euro) sono state inaugurate; tutte e tre, con quella di Siena nell’edificio Lodoli del San Niccolò (170mila euro), sono già operative – spiega la direttrice amministrativa Asl Antonella Valeri –. A Siena sono partiti anche i lavori nei padiglioni Kraepelin e Chiarugi, dove saranno realizzati (non soltanto con fondi Pnrr) ospedale di Comunità, hospice, Centro di salute mentale e Adi. Tutti gli altri interventi sono progettati e i lavori in consegna. Le risorse sono per il momento anticipate da Asl, che, come prevede la procedura Pnrr, deve rendicontare quanto speso sulla piattaforma ReGiS della Ragioneria di Stato e alla fine sarà rimborsata grazie ai fondi nazionali assegnati".

Il viaggio nella riorganizzazione della sanità territoriale parte dalla Valdelsa, dove, insieme alla Cot a Campostaggia, è prevista la realizzazione di due Case della comunità: a Poggibonsi la prima prevede la ristrutturazione dell’edificio, di proprietà Asl, in via della Costituzione, con progettazione in corso e lavori al via nel luglio prossimo per 1,5 milioni di euro.

Stessa tempistica e budget per l’altra Casa della comunità che nascerà in una nuova edificazione a Colle Val d’Elsa, in via Marco Polo, su una proprietà Asl all’80%. Nella Zona distretto Senese, ancora due Case della comunità: una a Montalcino in via Prato dell’ospedale, con restauro dell’attuale proprietà e risanamento conservativo delle coperture; in questo caso il progetto esecutivo è stato consegnato e i lavori sono in partenza. L’altra CdC sarà in una nuova edificazione in via Porta Nuova a Rapolano Terme, con inizio lavori a maggio; per entrambi questi interventi il budget è di 1,5 milioni di euro.

Più sostanzioso l’intervento di ampliamento e ristrutturazione del padiglione Chiarugi, all’interno del San Niccolò a Siena, dove sarà realizzato l’unico Ospedale di comunità, con 20 posti letto per cure intermedie: qui il costo è di 2,5 milioni di euro. In Valdichiana, Amiata e Valdorcia, le Case della comunità sorgeranno dalla ristrutturazione dell’ex ospedale di Chiusi (1,6 milioni di euro ), con lavori al via a giugno e ad Abbadia San Salvatore dalla ristrutturazione e adeguamento antincendio dell’ospedale (1,4 milioni di euro), con inizio lavori già a maggio.

"Grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr – sottolinea la direttrice Valeri – puntiamo alla sanità di prossimità, quella vicina ai cittadini, garantendo equità nell’accesso alle cure e miglioramento delle stesse. Oltre agli interventi sulle strutture, i fondi Pnrr ci consentono l’adeguamento delle apparecchiature tecnologiche, con nuovi acquisti per 1,5 milioni di euro, fra i quali la risonanza magnetica a Campostaggia, Tac a Poggibonsi e poi ecografi e mammografi. Sul fronte delle risorse umane abbiamo già una dotazione di 120 fra infermieri di comunità e operatori sanitari per le nuove strutture".