
"Chi stasera è qui, ognuno a suo modo, sente in cuor suo cosa vuol dire essere dentro il mondo del Palio, in maniera appassionata e vivace. Siamo davanti a Maria Santissima e a lei affidiamo tutti i nostri desideri, tutto ciò che abbiamo nel profondo del cuore. E allora immergiamoci in questo grande flusso vitale, accompagnati da Maria". Sono queste le parole con cui l’Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice accoglie i tanti senesi accorsi alla Collegiata di Santa Maria in Provenzano per la benedizione del Drappellone che verrà consegnato alla Contrada che oggi uscirà trionfante dal Campo. Rivolto all’immagine della Madonna, il cencio dipinto da Emma Sergeant è stato scortato in Provenzano da alfieri e tamburini delle 17 Contrade, dalle dirigenze e dalle massime autorità cittadine, per poi essere issato all’interno della Collegiata che accoglierà il popolo vincitore per il Te Deum.
Un momento che ferma il tempo e immortala l’amore e la devozione di una città intera verso la sua Festa, i suoi rioni, la sua Madonna. Il rullo dei tamburi e le bandiere che omaggiano Maria e il Drappellone accompagnano Siena verso il giorno più atteso, quello del Palio. Poi, in un solo canto, risuona il Maria Mater Gratiae, che cinge tutti come il fazzoletto sulle spalle.
"La nostra comunità è così presa in questo momento da quello che sta per accadere – continua Lojudice – che può dare una grande e significativa testimonianza di come si affronta la vita e di come i problemi possono essere superati. Di come ci si può incontrare sempre di più, anche se su terreni diversi, anche se a partire dalle differenze. L’augurio è che sia una bella festa, che possa farci sentire tutti parte attiva di un grande processo benefico che è proprio quello di poter stare insieme". E quando la Chiesa inizia a svuotarsi, sono in tanti a rivolgere il proprio pensiero e augurio a Maria, avvicinandosi all’altare. Così come sono in tanti, di tutte le età, a lanciare il proprio fazzoletto verso il Drappellone per raccogliere il favore del Cielo. E di quella divinità paliesca che, senza voler essere blasfemi, esiste ed è benevola e beffarda allo stesso tempo.
Andrea Talanti