Il maltempo non ferma gli infermieri dell’Asl Sud Est

Da chi è rimasto bloccato con l’auto al ritorno a chi ha sfidato il ghiaccio "I pazienti prima di tutto"

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La sanità non si ferma, nemmeno sul ghiaccio e nella neve. Sono 331 gli infermieri di famiglia e comunità che, di fronte all’ondata di maltempo di questi giorni, entrano nelle case di chi ha bisogno, presidiando tutta l’area dell’Asl Toscana Sud. La zona dell’Amiata è stata fra le più colpite: "Una giornata dove si può decidere di partire o non partire, ma sono andato lo stesso perché so quanto è importante un prelievo, fare una visita o assistere un paziente" racconta un infermiere. "Ormai siamo una figura di riferimento per la popolazione, ci conoscono tutti – prosegue – e nella giornata di lunedì il tempo era davvero proibitivo per muoversi per la nevicata intensa che in queste zone due o tre volte all’anno rende il nostro lavoro più difficile. Una persona mi ha chiamato addirittura per chiedermi di non andare. Gli altri però mi aspettavano. Non si trattava di cose urgenti ma importanti per persone che vivono in luoghi sperduti". "Lunedì non ci sono stati disservizi – la testimonianza degli infermieri che operano tra Castel del Piano, Arcidosso e Santa Fiora – malgrado l’impossibilità di raggiungere alcune località per le strade ancora non ripulite dagli spazzaneve. Abbiamo riprogrammata l’assistenza dando priorità alle prestazioni domiciliari che non potevano essere rimandate (prelievi, medicazioni, terapie infusionali), arrivando dove possibile anche a piedi mentre le altre attività non urgenti sono state spalmate in questi giorni".

Chi lavora nell’Amiata senese è abbastanza abituato a gestire situazioni del genere e la continuità assistenziale, nonostante le difficoltà, non si arresta: "Ieri (lunedì ndr) abbiamo svolto tutti i servizi programmati, abbiamo accompagnato anche gli assistiti a casa - dicono dal coordinamento infermieristico -. Difficile diventa spostarsi quando c’è da raggiungere i poderi posti su strade secondarie. Quando è prevista una nevicata, riorganizziamo i servizi con una scala di priorità e tra colleghi cerchiamo di aiutarci e di ovviare alle difficoltà degli altri. Per assurdo i problemi ci sono stati più a valle". La situazione peggiore ha visto protagonista un’infermiera bloccata sulla Cassia: "Sono partita da Abbadia per raggiungere la Val d’Orcia. Sulla via del ritorno, verso Piancastagnaio ho avuto difficoltà, per una strada bloccata e poi perché mi si è fermata l’auto e ad aiutarmi sono arrivate le altre infermiere".