REDAZIONE SIENA

Il grido di dolore dei sindacati "Ora basta morire sul lavoro Più controlli e formazione"

Spiganti (Cgil): "Sanzionare chi non rispetta leggi e contratti anche con l’esclusione dalle gare". E intanto il presidente della Regione Giani annuncia: "Passeremo a 5mila addetti alle verifiche".

di Marco Brogi

SAN GIMIGNANO

"Morire sul lavoro, non possiamo accettarlo. Tutti dobbiamo sentirci responsabili, tutti dobbiamo agire affinché queste disgrazie non si verifichino più, serve una responsabilità collettiva. Sono necessari investimenti in formazione partendo anche dalle scuole, per promuovere più sensibilità sul tema, una vera cultura della salute e sicurezza. Occorre investire nei controlli, nella prevenzione, fare assunzioni all’Ispettorato e nei servizi della Medicina del lavoro, sanzionare coloro che non rispettano le leggi e i contratti anche con l’esclusione dalle gare d’appalto e collegare gli incentivi alle imprese ad investimenti su questo fronte". A lanciare l’allarme sulla sicurezza del lavoro è Daniela Spiganti della segreteria confederale Cgil provinciale. La morte in un cantiere edile del 31enne Francesco Mannozzi, travolto dal crollo del tetto di un vecchio podere che stava ristrutturando nella campagna di San Gimignano, sta provocando una pioggia di lacrime e forti prese di posizione. I sindacati puntano il dito contro la lunga scia di morti sul lavoro, invocando interventi immediati per interrompere questo vero e proprio bollettino di guerra in cui purtroppo c’è anche il nome di questo giovane muratore di San Gimignano che lavorava nella sua ditta. "Siamo stufi delle parole a posteriori - denuncia il segretario generale della Fillea Cgil di Siena Simone Arcuri, organizzazione sindacale dei lavoratori delle costruzioni - ci vogliono scelte precise e chiare che stiamo chiedendo da anni. Mi domando se c’è la volontà di intervenire o no, la Cgil e la Fillea sono pronte a fare la loro parte, stiamo sollecitando a tutti i livelli interventi concreti, ma non arrivano. Il settore delle costruzioni è quello più duramente colpito dagli infortuni". Un tasto, quella della assoluta necessità di misure in grado di alzare il livello della sicurezza sui luoghi di lavoro, su cui ribatte anche Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana. "Le ‘morti bianche’ in Toscana lo scorso anno sono state 55, più altre sei nel primo bimestre di quest’anno – lamenta-. Una situazione che necessita l’attenzione e l’impegno di tutti, a partire dalla Regione e dai datori di lavoro a cui chiediamo una ‘interlocuzione serrata per individuare insieme le contromisure e i controlli da effettuare affinché si riesca a debellare questa strage nella nostra regione. Servono molti più controlli e molta più più formazione". Al cordoglio dei sindacati, si è aggiunto in queste ore quello del governatore della Toscana Eugenio Giani e del presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. "Il fatto di voler passare da 4mila persone che operano per i controlli a 5mila, che è l’obiettivo della Toscana, ha detto Giani- è uno degli aspetti concreti perché la sicurezza diventi il presupposto fondamentale da associare al lavoro che è un diritto garantito dalla nostra Costituzione". Una tragedia sul lavoro, l’ennesima, che per una beffarda coincidenza è arrivata a pochi giorni dalla Festa dei lavoratori.