
"La superficie dell’Elsa è ancora, per così dire, un’isola felice nel drammatico periodo caratterizzato dai fiumi in secca". Lo afferma Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, l’associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica. La scarsità di piogge, i livelli delle falde che si abbassano, le gravi conseguenze in più settori, a carico dell’ambiente e dell’agricoltura: un quadro assai complicato. "Però l’Elsa - spiega Bottino - è la dimostrazione che quando l’uomo non attinge in maniera smodata, il fiume vive ed è un valore per la comunità. Il parco fluviale dell’Elsa, a Colle, per esempio, rappresenta una testimonianza dello stato di salute e dello sviluppo dei corsi d’acqua. Certo, le questioni aperte sono tante ed è necessario avviare una riflessione ad ampio raggio per risolvere un problema di sicuro non passeggero, ma che riguarda da vicino ogni realtà geografica. Le istituzioni nazionali devono intervenire per velocizzare i tempi, spesso eccessivi, nella realizzazione degli invasi".
Nei giorni delle temperature opprimenti, il fiume Elsa diventa insomma un valido rifugio anche per le famiglie in cerca di sollievo dalla calura. Un po’ come avviene a Poggibonsi nella zona del Masso, per tradizione un luogo di "vacanza estiva" per i bagnanti del circondario. "Poi, tra non molto - aggiunge in conclusione il presidente Bottino - dovremo fare i conti con lo scenario opposto, dovuto a precipitazioni abbondanti se non di carattere eccezionale. I Consorzi di Bonifica, del resto, sono impegnati 365 giorni all’anno senza pausa, si parli di aspetti che interessano la siccità o, viceversa, la tenuta del suolo per effetto delle piogge intense".
Paolo Bartalini