
"Il filo che unisce", è questo il nome che hanno scelto un gruppo di donne accomunate dal desiderio di stare...
"Il filo che unisce", è questo il nome che hanno scelto un gruppo di donne accomunate dal desiderio di stare insieme e di donare le loro opere per il sociale. Tutte nate dal 1964 al 1958, Claudia, Tamara, Lorella, Angela , Monica, Laura, Lucia, Sandra Nadia, Silvia, Antonella, Sonia, sono le componenti fondatrici di questa splendida idea di volontariato che da circa quindici mesi, ha preso il via. Tutto è iniziato durante l’inverno in maniera casuale, le promotrici hanno chiesto al sindaco una stanza per ritrovarsi e stare insieme e per dare luce alla loro creatività. La prima opera eseguita interamente a uncinetto è stata un albero di Natale alto tre metri.
Poi, in occasione dell’8 marzo, giornata che il Comune di Chiusdino ha dedicato ai femminicidi, queste straordinarie donne hanno realizzato e donato altre opere, esposte al balcone del Comune, per sensibilizzare la popolazione su un tema così delicato. Tra i molteplici lavori spicca un treno, esposto lungo la strada che porta alle scuole, che rimarrà all’aria aperta finché la lana non si rovinerà, per ricordare a tutti il loro lavoro e la loro solidarietà. Altro progetto è una coperta di tre metri per tre che sarà donata all’associazione Quavio. Sono quindici le donne che si ritrovano regolarmente, ma in tanti contribuiscono donando lana e stoffe per sostenere la bellissima iniziativa, senza dimenticare le donne che collaborano lavorando da casa e portando le opere finite.
Una menzione speciale per la realizzazione di cento borse da donare all’ospedale di Campostaggia. Ognuna avrà una targhetta con il nome del gruppo che le ha realizzate, a testimonianza dell’impegno e della dedizione profusa. "Il filo che unisce" è molto di più di un nome: è il simbolo di una rete di relazioni che cresce giorno dopo giorno e che scalda il senso di comunità, con legami che s’intrecciano, sorrisi e nuovi progetti.
Mario Lombardi