ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Società della salute. L’allarme del Pd:: "Strappo del Comune, grave passo indietro"

La maggioranza lavora all’addio, l’opposizione va all’attacco. Palazzo pubblico intanto non rinnova e proroga la convenzione.

La maggioranza lavora all’addio, l’opposizione va all’attacco. Palazzo pubblico intanto non rinnova e proroga la convenzione.

La maggioranza lavora all’addio, l’opposizione va all’attacco. Palazzo pubblico intanto non rinnova e proroga la convenzione.

Come prevedibile, arrivano le reazioni politiche all’anticipazione de La Nazione sull’ipotesi di uscita del Comune di Siena dalla Società della salute. "La decisione, se confermata, rappresenta un grave passo indietro per la qualità dei servizi offerti ai cittadini e un duro colpo alla solidarietà e alla cooperazione tra i Comuni della nostra area", scrive il Pd senese. E la prima a lanciare segnali di preoccupazione era stata Anna Ferretti, consigliera comunale Pd e ex assessore alla sanità: "Non distruggete un lavoro lungo e faticoso di tanti amministratori e dirigenti che ha dato risultati positivi".

Per ora siamo al livello delle intenzioni, ma in realtà il centrodestra non da ora esprime distinguo e perplessità sulla Società della salute, come fu esplicitato nella riunione di congiunta delle commissioni garanzia e controllo con servizi sociali. Un confronto sulle voci di spesa, con il Comune di Siena che si ritiene penalizzato rispetto alle altre amministrazioni.

Sta di fatto che a oggi Siena è l’unica a non aver rinnovato la convenzione con la Società della salute: la proroga scadrà il 30 giugno, a quel punto dovrà essere stata presa una decisione sulla permanenza o meno. E certo, a solleticare le intenzioni della maggioranza, potrebbe anche essere stato l’esempio di Pisa, dove il Comune capoluogo ha iniziato il percorso per l’uscita formale. Per il Pd, "la Società della salute ha dimostrato negli anni di essere uno strumento efficace per rispondere ai bisogni delle fasce più fragili della popolazione, garantendo equità nell’accesso ai servizi sanitari e sociali. Uscire da questa realtà significa indebolire un sistema che funziona, frammentare le risorse e mettere a rischio la continuità di progetti e servizi essenziali per anziani, disabili e famiglie in difficoltà".

Uscire significherebbe "isolarsi e rinunciare a un sistema che ha sempre garantito efficienza e sinergie con gli altri enti locali e la Asl Toscana sud est. Chiediamo con forza all’amministrazione comunale di fare chiarezza quanto prima con i cittadini, le associazioni e le forze politiche per valutare le conseguenze di un’eventuale uscita".