
Il decreto Cutro ’taglia’ i servizi a Montalbuccio
Il decreto Cutro, convertito di recente in legge, irrompe all’ex scuola di Montalbuccio, edificio adibito dall’amministrazione comunale a centro d’accoglienza "per offrire una soluzione immediata e urgente, anche se temporanea, al problema dei cittadini immigrati pakistani, con l’obiettivo, da un lato, di rispondere alla richiesta di sicurezza e decoro dei cittadini senesi, che a più riprese hanno manifestato il loro disagio e, nel contempo, una sistemazione dignitosa e igienicamente sostenibile ai cittadini immigrati". Ebbene, alla luce della trasformazione del decreto in legge (la 5023), Palazzo pubblico è stato chiamato a rivedere la convenzione con la Prefettura, perché la nuova normativa prevede che nei Centri di accoglienza straordinaria (funzione a cui è destinata l’ex scuola di Montalbuccio, in attesa del bando per la gestione) non vi sarà alcun tipo di supporto da parte di personale specializzato nell’individuazione ed emersione delle vulnerabilità. In altre parole, la legge taglia le risorse disponibili per l’erogazione dei servizi ai richiedenti asilo ospitati nei centri d’accoglienza, dove l’assistenza fornita verrà limitata a quella sanitaria, all’assistenza sociale e alla mediazione linguistico-culturale. Il tutto, eliminando la previsione dei servizi di assistenza psicologica, insegnamento della lingua italiana e di orientamento legale e al territorio dal novero delle prestazioni erogate. Nella convenzione tra Comune e Prefettura si evidenzia: "Resta inteso che tutti i servizi attualmente erogati nei confronti degli stranieri richiedenti asilo dal Comune di Siena, restano in carico alla predetta amministrazione comunale, fino alla conclusione della procedura di affidamento a un ente gestore individuato dalla Prefettura".
C.B.