
di Pino Di Blasio
Il giorno della verità sarà il 17 dicembre (seconda convocazione, sabato 18), con l’assemblea generale degli 890 soci del Consorzio Agrario di Siena. Che saranno chiamati a votare sul percorso di integrazione al Progetto Consorzi Agrari d’Italia. Il 14 e il 15 dicembre ci saranno le assemblee separate a Casetta, per i soci senesi e valdelsani, ad Arezzo per quelli aretini, a Cortona per i soci della Valdichiana, dell’Amiata e della Valdorcia. E’ il progetto di adesione a Cai spa, proposto mesi fa, ma che non era passato nel consiglio d’amministrazione del Consorzio Agrario. Ora Coldiretti, a livello nazionale e provinciale, ha rotto gli indugi. Dopo la morte del presidente Giuseppe Bicocchi l’associazione che aveva 5 consiglieri su 9 ha prima nominato Eros Trabalzini presidente, poi designato Enrico Lelli al posto dello scomparso Bicocchi, passando a 6 consiglieri. Infine è andato via il direttore Ado Guerrini, e al suo posto c’è Mario Conti, dirigente di Cai Real Estate, braccio immobiliare della nuova società dei Consorzi Agrari con Bonifiche Ferraresi che ha il 38%.
Sono tutte novità delle ultime settimane, il colpo d’acceleratore è stato veemente. La nuova maggioranza in consiglio ha portato anche a far passare il progetto di adesione, con la convocazione dell’assemblea. E a fermare conseguentemente tutte le operazioni immobiliari avviate dal management precedente. "Non c’è stata nessuna manifestazione d’interesse - rivela il presidente Trabalzini - per il bando di vendita dell’immobile di via Pianigiani, il bene più prezioso del Consorzio di Siena. Il nuovo consiglio ha chiesto di rivalutare il progetto Cai spa, alla luce degli scenari mutati per la pandemia. La strategia avviata dal vecchio cda ruotava sulle dismissioni immobiliari per pagare soprattutto i debiti con le banche, ma nel piano non c’era una visione di futuro. Per questo ci siamo avvalsi anche di consulenti per chiarire tutti i punti del processo d’integrazione".
"Negli ultimi dieci anni - interviene il direttore Mario Conti - il Consorzio agrario di Siena ha chiuso i bilanci in perdita, una media di 2-2,5 milioni di euro all’anno. Ha una situazione debitoria nei confronti delle banche di circa 30 milioni di euro. Un anno fa quattro consorzi hanno attivato un progetto di integrazione in una società per azioni che ha mantenuto lo scopo mutualistico, elemento fondamentale dei consorzi agrari. E’ nata una holding, si sono fuse esperienze positive con gestioni che andavano male. Il patrimonio immobiliare e i debiti sono confluiti in una società ad hoc, che ha la finalità di valorizzare i cespiti e dismetterli per pagare i debiti con le banche. Il fondo ha 178 milioni di valori immobiliari e 55 milioni di debiti. Nel caso di adesione al progetto - commenta il neo direttore - Siena apporterà i suoi immobili e i suoi debiti, e avrà le quote che le spettano".
Parallelamente all’immobiliare Cai spa ha illustrato i numeri di quest’anno di attività per provare a convincere i soci di Siena. E’ sempre il direttore Conti a far leva sulla forza dell’integrazione per fare massa critica sufficiente e trattare con i colossi dei sementi. Al 30 giugno i ricavi di Cai hanno superato i 650 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 8,3 milioni e un utile netto di 3,6 milioni. Rispetto agli 11mila soci dei quattro consorzi, sono già 70mila le imprese clienti. Il numero degli occupati è salito del 14%, con 256 dipendenti e 180 agenti territoriali, che operano in 7 Regioni e 23 Province. Ha gestito 4,4 milioni di quintali di cereali, prodotto sementi per 1,1 milioni di quintali e 1,2 milioni di quintali di mangimi, in 11 siti produttivi e 125 centri di stoccaggio.
"Sarà un’aggregazione, non una fusione, il brand Consorzio agrario Siena resterà - è il consulente Fabrizio Di Marzio a parlare - l’autonomia non si cancellerà. Tutte le delibere di Cai sono impugnabili se non realizzano la mutualità. Ogni Consorzio ha un posto nel cda. Il fatto che ci siano già 70mila imprese clienti è una garanzia soprattutto per i dipendenti. Se Siena entrerà, ci sarà più pluralismo nelle decisioni. Darà più forza al territorio e alla spa".