Il Pd non solo protesta, con una nota del gruppo consiliare, ma annuncia anche che la vicenda finirà in Parlamento, con un’interrogazione che sarà depositata nei prossimi giorni da Marco Sarracino, deputato e commissario dell’Unione comunale del capoluogo. Una protesta cui si unisce anche Siena sostenibile. Il caso è quello, svelato ieri da La Nazione, del concorso per dirigente degli affari generali di Sigerico, la partecipata del Comune che si occupa tra l’altro di parcheggi, mobilità, tributi comunali, accoglienza al Santa Maria della Scala e altro ancora.
Nessun commento ufficiale da Palazzo pubblico e dal diretto interessato, anche se trapela tranquillità sul fatto che le procedure seguite siano regolari. Tafani resta ancora presidente. Dal primo settembre entrerà in servizio Lorella Cateni, nuovo direttore generale, e quindi Tafani potrebbe assumere l’incarico di dirigente da ottobre.
A quel punto, salvo sorprese, la guida dell’azienda sarà affidata ad interim alla vice presidente Concettina Graziadio fino alla scadenza naturale del mandato a marzo, quando sarà nominato il nuovo consiglio di amministrazione. Che in questo periodo non dovrebbe essere reintegrato con un nuovo inserimento.
Il Pd va all’attacco: "Al netto delle questioni tecniche, la vicenda è tutta di opportunità politica. Per l’amministrazione comunale è normale che il presidente della Sigerico abbia partecipato e poi vinto un concorso indetto dalla stessa società?", dice Sarraccino, annunciano. Il gruppo consiliare Pd sottolinea che "il cda di Sigerico, con verbale del 4 luglio 2024, ha individuato la necessità e approvato il bando. Come consueto, si precisa: ’Non devono intercorrere rapporti di parentela con sindaco, assessori, e membri del cda della società’. Tutti requisiti da possedere al momento della pubblicazione del bando stesso. Si deduce, dunque, che forse Tafani avrebbe lasciato l’incarico di presidente almeno dal 3 luglio, altrimenti non avrebbe potuto partecipare e vincere il concorso". Questione che in realtà ha già una risposta differente, perché Tafani è ancora in carica.
"Il problema – osserva il Pd – non sono le capacità di Tafani. Ancora una volta l’amministrazione non chiarisce ai cittadini le procedure pubbliche, non spiega né motiva le sue azioni in modo trasparente". Anche da Siena sostenibile arriva più di un rilievo, mosso a sindaco e giunta: "Pensate che politicamente sia un’operazione seria, corretta e trasparente? Pensate che, indipendentemente dagli aspetti giuridici, tale situazione rappresenti eticamente un’immagine moralmente corretta da trasmettere alla città?".