PINO DI BLASIO
Cronaca

Il blitz alla Chigiana. Sgarbi all’Accademia di domenica per la foto del quadro di Valentin

Dopo le nuove rivelazioni di Report spuntano altri dettagli senesi dell’inchiesta per riciclaggio di beni culturali che vede indagato il sottosegretario. Tre copie del dipinto recuperato dai carabinieri .

Il blitz alla Chigiana. Sgarbi all’Accademia di domenica per la foto del quadro di Valentin

Il blitz alla Chigiana. Sgarbi all’Accademia di domenica per la foto del quadro di Valentin

Di

Sono in diversi a ricordare quel blitz di Vittorio Sgarbi una domenica d’autunno del 2021 a Palazzo Chigi Saracini, sede dell’Accademia Chigiana. C’erano ancora restrizioni per il Covid, Sgarbi, che non era sottosegretario alla cultura all’epoca ma deputato del gruppo misto e sindaco di Sutri, costrinse un riluttante custode dell’Accademia ad aprirgli il portone e fargli visionare le opere conservate nel piano nobile del Palazzo, appartenenti oggi alla collezione della Fondazione Mps. Apparentemente l’attenzione del critico era concentrata su un’altra opera. Ma, come ha rivelato a Report il responsabile del G Lab che fu chiamato da Sgarbi, il motivo del blitz alla Chigiana era fotografare quella copia di ’Concerto con bevitore’ del maestro caravaggesco Valentin de Boulogne, per replicarla con le tecniche sofisticate del G Lab, già utilizzate per altri dipinti.

Il giallo del ’Concerto con bevitore’ è l’ennesima puntata dell’inchiesta che vede Report, Il Fatto quotidiano e la procura di Macerata, accendere i riflettori sull’operato di Vittorio Sgarbi e sugli strani traffici e movimenti di opere d’arte. Ed è l’ennesimo collegamento ’senese’ di un’indagine che sembra solo agli inizi. Visto che tra una settimana il caso del Rutilio Manetti rubato nel Castello di Buriasco, in Piemonte, ’La cattura di San Pietro’, con le incerte spiegazioni e repliche del sottosegretario alla cultura, approderà in Parlamento con una raffica di interrogazioni dei gruppi di opposizione, dal Pd al Movimento 5Stelle. Con il contorno di richiesta di dimissioni o di sospensione dal dicastero di uno Sgarbi indagato per riciclaggio di beni culturali.

Dei protagonisti senesi dell’inchiesta abbiamo già parlato. Si parte con Marco Ciampolini, storico dell’arte che avrebbe avallato, con la scheda firmata nel catalogo della mostra a Lucca, la tesi di quel quadro di Manetti fortunosamente ritrovato in una villa del Viterbese, proprietà della famiglia Sgarbi. Un avallo quanto meno frettoloso, considerando quello che è accaduto in seguito. Il secondo senese protagonista è Alessandro Bagnoli, storico dell’arte con un lungo passato in Soprintendenza. Ha prima parlato delle opere di Rutilio Manetti, evidenziando le ’crepe’ nella ricostruzione di Vittorio Sgarbi su quadri diverse e candele spuntate all’improvviso dopo un restauro. Poi ha messo in luce il fatto che il frammento de La Cattura di San Pietro, lasciato dai ladri nel Castello piemontese, potrebbe combaciare perfettamente con i ’buchi’ nel quadro in possesso di Sgarbi. E ora sequestrato in via cautelare dai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale nell’ambito dell’inchiesta della procura di Macerata.

Infine, nella puntata dell’altra sera, Bagnoli ha certificato l’autenticità del ’Concerto con bevitore’, recuperato dai carabinieri del Nucleo Tutela nel giugno 2021, esportato illecitamente a Montecarlo, e sequestrato su mandato della procura di Siracusa. "Il quadro della collezione Chigi Saracini - conferma Alessandro Bagnoli - è una delle tre copie esistenti dell’opera di Valentin de Boulogne. Le altre sono in collezioni private. Era prassi copiare i quadri dei maestri caravaggeschi, autentiche ’bombe’ per la loro epoca". Sgarbi a Report ha negato che quel quadro fosse in suo possesso, citando un imprenditore deceduto. Ma la figlia ha negato decisamente che il dipinto di Valentin fosse in casa del padre. Degli altri senesi, da Jacopo Carli al rettore Tomaso Montanari, abbiamo già parlato. Ora c’è quel blitz alla Chigiana per una copia del quadro. Ma se non era suo quello recuperato dai carabinieri, perché affannarsi tanto per fotografarlo di domenica?