"I nostri anticorpi prima del vaccino La cura senese contro l’epidemia"

La dottoressa Sala a capo del laboratorio Tls che ha individuato tre proteine monoclonali molto efficaci.

Migration

"Gli anticorpi monoclonali possono essere utilizzati come terapia e farmaci e come mezzo di prevenzione dell’infezione", afferma Claudia Sala, senior scientist del MAD Lab di TLS. La pandemia Covid ha lanciato la corsa al vaccino e attivato gli scienziati di tutto il mondo. A Siena la sfida è stata raccolta dalla Fondazione Tls con il Mad Lab, coordinato da Rino Rappuoli, che ha subito avviato il progetto MabCo19 e individuato 3 anticorpi monoclonali umani ad uso terapeutico. E’ un’altra strada rispetto al vaccino, non un’alternativa, ma un differente approccio anti-Covid.

"Gli anticorpi - prosegue la dottoressa Sala - possono essere usati anche come esca molecolare per l’identificazione della porzione specifica di proteina Spike del virus SARS-CoV-2 da essi riconosciuta. L’epitopo potrebbe diventare parte di un vaccino contro SARS-CoV-2".

Cosa è un anticorpo monoclonale?

"E’ una proteina prodotta nel nostro organismo dalle cellule B del sangue. Gli anticorpi sono un’arma di difesa contro invasioni batteriche o virali. In laboratorio gli anticorpi monoclonali possono essere prodotti in forma ricombinante, ovvero con tecnologie di ingegneria genetica. Si tratta di individuare il gene (cioè il pezzettino di DNA) che codifica per l’anticorpo e di farlo esprimere a cellule umane poste in coltura in vitro".

Vaccino e terapia: quale la differenza?

"Un vaccino induce una risposta immunitaria che si spera sia più duratura possibile. Il vaccino genera memoria immunitaria che impedisce che un batterio o virus infetti una persona. Gli anticorpi monoclonali non inducono memoria immunitaria, servono in fase emergenziale come terapia o per proteggere, per un tempo limitato a qualche settimana o mese, le persone a rischio di contrarre l’infezione".

Possono bastare questi tre anticorpi a sconfiggere il virus?

"Il nostro auspicio è che diano un contributo importante alla terapia e alla prevenzione. La sconfitta del virus deriverà però da approcci molteplici. Quindi, oltre al nostro progetto, anche la ricerca di un vaccino".

Il vaccino resta l’obiettivo?

"E’ uno degli obiettivi primari. In parallelo, però, si sta lavorando ad altre soluzioni tra cui quelle basate su monoclonali o quelle focalizzate sulla ricerca di antivirali. I tempi di sviluppo dei vari approcci possono essere diversi e soprattutto la produzione su larga scala può avere un impatto importante sulla disponibilità di un vaccino per l’intera popolazione mondiale".

Quali sono i prossimi step dell’iter di ricerca?

"Le sequenze di DNA dei 3 monoclonali candidati sono state date a Menarini per la produzione su larga scala. Ci auguriamo che i lotti siano pronti per avviare la sperimentazione clinica entro la fine dell’anno. Superate le fasi di sperimentazione clinica, e approvati dalle agenzie regolatrici, gli anticorpi potranno andare sul mercato. I ’mAbs’ possono essere usati anche per sviluppare prodotti diagnostici per SARS-CoV-2. Siamo stati contattati da diverse aziende per valutarne l’applicazione".

Paola Tomassoni