PINO DI BLASIO
Cronaca

I ministri parlano, Mps perde valore MedioEtruria, la faida sulla sede

Giorgetti frena sulla vendita delle azioni, il titolo perde il 3,67% in Borsa. Senza un partner non è un affare

I ministri parlano, Mps perde valore MedioEtruria, la faida sulla sede

di Pino Di Blasio

Nel prossimo consiglio il premier Giorgia Meloni dovrebbe regalare un bavaglio a molti dei suoi ministri. Così come dovrebbero far tacere il presidente della Regione Eugenio Giani, ogni volta che va dalle parti di Arezzo, sulla questione della stazione Medio Etruria. Stessa storia quando si parla di Biotecnopolo, hub antipandemico e rapporti con le imprese. In questo caso la regolata dovrebbero darsela in tanti, compreso chi scrive.

Il dossier Monte dei Paschi è quello che ha registrato più danni dalle parole in libertà, pronunciate soprattutto a Cernobbio. Alla fine del Forum Ambrosetti, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha voluto ribadire il suo ruolo da protagonista nella prossima ed eventuale vendita di pacchetti azionari di Mps. "Risolveremo la questione senza farci dettare i tempi da nessuno e tanto meno dalla fretta per quanto riguarda il sistema bancario". Un colpo di freno soprattutto al vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Che era stato fin troppo rapido nella procedura di vendita: "Su Mps si deve procedere alla privatizzazione, lo Stato non deve fare il banchiere. Prima si fa meglio è". Inutile ricordare le proteste della Lega, esternalizzate dal sottosegretario Freni e dall’onorevole Alberto Bagnai. Dal canto suo il ministro per le Imprese, Adolfo Urso aveva ribadito: "Questo governo è stato coraggioso sul superbonus, sul reddito di cittadinanza, e in materia di partecipazioni abbiamo risolto e sciolto la vicenda Alitalia, delle tlc e della rete. Verrà chiuso anche il dossier Mps".

Il risultato di questo coro di giudizi contrastanti e programmi contraddittori? Il titolo Banca Mps ieri ha ceduto il 3,67%, è sceso a 2,44 euro di quotazione, e ha perso in pochi giorni 250 milioni di euro di capitalizzazione. Se il Governo voleva vendere il 5 o il 10% delle azioni in suo possesso e trovare così i soldi che mancano per la manovra, ogni parola di troppo toglie milioni di euro a quell’obiettivo.

Si torna alla casella di partenza, dell’uscita ordinata massimizzando l’interesse pubblico, la frase usata sia da Giorgetti che dalla premier Meloni. Tenendo presente che vendere sul mercato una quota del capitale Mps, una fetta di quel 64% in mano al Tesoro, senza aver individuato un partner strategico, è la strategia contraria alla massimizzazione del risultato, visti i ribassi che il titolo registrerebbe.

Sulla stazione Medio Etruria la cacofonia di voci e dichiarazioni è ancora più stordente. Ogni volta che il presidente della Regione Eugenio Giani va in provincia di Arezzo, si sente in dovere di rassicurare il capogruppo Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli. "La scelta della sede della stazione spetta al tavolo tecnico" dice ogni volta Giani. Salvo la postilla aretina, "io preferisco Rigutino" che toglie ogni valore alla premessa iniziale. Quando viene a Siena, invece, il presidente ripete che "bisogna andare al tavolo tecnico con una sede condivisa tra tutti. Andarci con tre proposte diverse, significherebbe tornare a casa senza stazione".

E’ il punto su cui tutti sono d’accordo. Ai sindaci della Valdichiana e del sud della provincia, al vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli, agli aretini e a Giani, va ricordato che il 14 14 settembre tornerà a riunirsi il tavolo tecnico presso il ministero dei Trasporti "che si esprimerà dopo le riunioni svolte il 30 maggio, il 7 luglio e il 1° agosto in merito alla migliore soluzione individuata per la localizzazione della futura stazione Medioetruria". L’Umbria, con la presidente Donatella Tesei e l’assessore ai trasporti Enrico Melasecche vuole Creti-Farneta. Siena anche, presumibilmente. In quella riunione ci sarà l’assessore toscano Stefano Baccelli. Se proporrà Rigutino, la stazione Medio Etruria diventerà l’ennesimo sogno spezzato.