
Padre Massimiliano Tamburini
Siena, 6 dicembre 2020 - «Domani alle 18 in Cattedrale riceverò il sacramento dell’ordine sacro nel grado di presbitero nella messa officiata dal cardinale arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Sono felicissimo, emozionato: un momento che attendo da anni. Dopo la celebrazione, per le regole antiCovid, non ci sarà il rinfresco che accompagna una grande festa della chiesa, come quella di una nuova ordinazione. Peccato, ma ciò che vale è la celebrazione", dice padre Massimiliano Tamburini della comunità francescana di Poggio al Vento che, 44 anni, domani diventerà sacerdote. Martedì 8 dicembre alle 11,30 celebrerà la sua prima messa nella chiesa della parrocchia di Maria SS. Immacolata. Padre Massimiliano, in Duomo chi l’accompagnerà? "Sono padre Massimiliano Maria Tamburini, ho scelto di aggiungere il nome della Vergine quando ho iniziato il percorso di consscrazione. Sarà una cerimonia ristretta. Ci saranno padre Mario, il guardiano del nostro convento; i miei familiari hanno avuto un permesso speciale per venire dalla provincia di Pisa; poi, chi potrà unirsi alla mia grande gioia". 44 anni, non è giovanissimo. "Un’età in linea con quella media delle vocazioni, pià alta rispetto al passato. La consacrazione rappresenta l’atto finale di un mio lungo percorso". La scelta di entrare in convento? "Maturata nel tempo. Avevo un buon lavoro come ragioniere, ho avuto le mie esperienze ma avvertivo che la mia vita era vuota. Già da tempo, sentivo la necessità di essere più vicino a Dio, di aiutare chi soffriva; ero impegnato nel volontariato. Forse il mio percorso era già iniziato, fino a quando, dopo un periodo di riflessione e di prova della mia vocazione, assistito e consigliato, ho deciso di entrare in convento". Quando? "Nel 2004. Ho trascorso i primi due anni a San Casciano Val di Pesa, poi un anno a Camerino, sei a Borgo San Lorenzo dove, l’8 dicembre 2010, sono stato consacrato frate cappuccino. Sono molto contento che domani la cerimonia in Cattedrale avvenga dopo dieci anni". Cosa accadde? "Decisi che la mia vocazione era pronta per iniziare il cammino per diventare sacerdote. Dopo Borgo San Lorenzo, sono stato quattro anni a Pontedera ed altrettanti a Le Celle di Cortona; il primo settembre, dopo la sua riapertura, sono arrivato al convento di Poggio al Vento". Entra in Cattedrale dopo l’esperienza del Covid. "Non sono stato mai ricoverato, una settimana fa il tampone è risultato negativo. La scomparsa prematura di mia sorella Eleonora mi ha forgiato nel mio percorso vocazionale. Sono contento perchè adesso condivide questa mia grande gioia" La sua vita da sacerdote? "Continuo il percorso, secondo le regole del nostro ordine che segue la via di San Francesco: povertà, castità, obbedienza al Signore attraverso il rispetto dei miei superiori: a chi la Provvidenza mi dice di servire". Lascerà Poggio al Vento? "No, siamo molto affiatati, padre Mario è un grande guardiano; con frate Renato, formiamo una piccola ma grande comunità. Il convento ha riaperto da poche settimane. Il nostro lavoro sul territorio è grande. C’è molto da fare".