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Guido Rossa, un comunista contro le Br

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Guido Rossa, un comunista contro le Br

Gli anni Settanta, il terrorismo, storie che sembrano appartenere a un’altra era e che invece sono molto meno distanti di quel che appare. ‘Un comunista contro le Brigate rosse: Guido Rossa, 45 anni dopo’ è il titolo della conferenza a cura di Raffaele Ascheri, in programma lunedì 15 gennaio alle 17.30 alla Biblioteca degli Intronati.

Prosegue così il ciclo ‘Incontri in Biblioteca’, con un appuntamento dedicato a una storia che si svolge alla fine degli anni Settanta, il 24 gennaio 1979, quando Guido Rossa, operaio all’Italsider di Genova, iscritto al Pci e sindacalista Fiom-Cgil, viene assassinato dalle Brigate rosse perché ne ha denunciato l’attività di propaganda all’interno della fabbrica. "Questo omicidio – anticipa Ascheri – rappresenta la prima volta che le Brigate Rosse invece di attaccare un padrone, un politico, un nemico dichiarato, attaccano quello che sarebbe dovuto essere, nella loro visione, un loro alleato, ovvero un operaio iscritto alla Fiom. E questo perché aveva denunciato un brigatista che aveva portato materiale di propaganda in un locale della fabbrica". Rossa, tra l’altro, non era stato condannato a morte e il commando era partito per gambizzarlo, ma poi, per motivi che non sono mai stati chiariti del tutto, è stato freddato con due colpi da Riccardo Dura, che guidava il commando e che l’anno seguente sarebbe poi morto a sua volta in un conflitto a fuoco con i carabinieri del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, durante un blitz in una sede brigatista. "Coglieremo l’occasione anche per parlare della presenza delle Brigate rosse a Siena – conclude Ascheri – e quindi di Giovanni Senzani, che in quegli anni insegnava Sociologia alla nostra facoltà di Giurisprudenza".

Riccardo Bruni