
"Mi sembra una cosa inconcepibile". Sul trattamento ricevuto, F.B. senese di 69 anni, non ha niente da dire. Se non parole di encomio per come i medici lo hanno visitato, tranquillizzato e trattato. Quello che trova inconcepibile, invece, è la mancanza di un macchinario medico che, in certe occasioni, può fare la differenze a livello diagnostico: un elettrocardiografo, il macchinario cioè che consente di fare un elettrocardiogramma. "Due giorni fa, mi sono sentito poco bene – racconta l’uomo – avevo una forte tachicardia. Per non oberare il pronto soccorso, ho deciso di andare alla guardia medica a Porta Romana: erano circa le 22". Qui il personale della continuità assistenziale ha rilevato un problema pressorio e visitato l’uomo. "Sono stati competenti e gentilissimi e la visita di circa 25 minuti è stata accurata". La sorpresa però è arrivata in fondo: nessun elettrocardiogramma. Il motivo? "Il macchinario non era presente. In pratica per l’esame più importante per problemi cardiaci, sarei dovuto comunque andare al pronto soccorso. Trovo la cosa inconcepibile soprattutto perché si tratta di un servizio di continuità assistenziale". E quel macchinario, in termini diagnostici, è in grado di fare la differenza. "Spero - conclude l’uomo - che questa mancanza possa essere sanata il prima possibile".