Gruppo Estra: "Ecco cosa influisce sui prezzi"

"Pesa l’aumento delle tariffe stabilito da Arera, autorità nazionale di regolazione energia: sarà del 13%"

"Le bollette di novembre saranno più ‘salate’ per effetto dell’aumento delle tariffe stabilito da Arera, autorità nazionale di regolazione energia, del 13%", rivela Antonino Azzarello, direttore commerciale Gruppo Estra.

"Il prezzo del gas è indicizzato e corrisponde alla media dei prezzi giornalieri – spiega –. E’ frutto di diversi fattori, a partire dal prezzo di acquisto della materia prima alla Borsa del gas, che dipende dalla quantità e dal costo di materia prima, ma anche dal consumo, ovvero dalla richiesta di acquisto, a sua volta è legata al clima. Ad ottobre, quando non era freddo, il costo d’acquisto della materia prima era diminuito di circa il 12,5%, di conseguenza prezzo e bollette sono stati meno cari". Ma cosa finisce in bolletta? La voce più ‘pesante’ è quella della materia prima (gas o elettricità) che oggi pesa per il 50% del totale; poi ci sono le spese per trasporto e gestione contatore, il 20%; quindi gli oneri di sistema e infine le imposte. "Su queste ultime voci per il gas – ancora Azzerello – lo Stato è intervenuto a calmierare la spesa, azzerando gli oneri di sistema e riducendo le imposte al 5%. Ma il problema è il prezzo di acquisto della materia prima: oggi un metro cubo di gas costa circa 200 euro, negli anni Covid costava 20 euro. In un anno (tra dicembre 2021 e dicembre 2022) l’aumento costerà alla famiglia italiana 1.700 euro in più solo di bolletta gas. Di qui morosità e piani di rientro; problema enorme anche per le imprese, che riversano il costo sui prodotti per sopravvivere. Ma c’è difficoltà di approvvigionamento anche per noi acquirenti, che dobbiamo dare garanzie all’acquisto. Ci sono piccoli fornitori che non sono riusciti ad approvvigionarsi e non hanno sufficienti coperture".

Paola Tomassoni